A quasi 16 anni dalla sua morte, nessuno sa dire chi ha ucciso Antonio Corbisiero, e perché. Il vivaista di Pago del Vallo di Lauro, in provincia di Avellino, venne ucciso il 4 giugno del 2003 con quattro colpi di fucile davanti agli occhi dei tre figli: aveva 45 anni e da allora il suo decesso è avvolto nel mistero. «L’ultima volta che l’ho visto – racconta Marisa, la moglie, ai microfoni del programma di Rai Tre, “Chi l’ha visto?” – mi disse “Non preparare niente, ti faccio risparmiare, porto le pizze stasera”». Antonio stava rientrando a casa, era sceso dalla macchina per aprire il cancello quando qualcuno alle spalle lo ha sorpreso, uccidendolo con quattro colpi. «Se qualcuno sa qualcosa, ditelo, fatecelo sapere – l’appello della moglie – scrivete una lettera anonima a me, alla polizia o ai carabinieri. Io sono convinto che qualcuno sa e abbia visto, ma hanno paura di parlare». La donna non riesce a darsi pace: «Lo hanno ucciso per la sua attività di fioraio? Me lo chiedo ogni giorno, mio marito era una persona onestissima, non un delinquente».
OMICIDIO CORBISIERO: UNA MORTE MISTERIOSA
E così hanno potuto appurare anche gli inquirenti, che hanno infatti evidenziato come Corbisiero fosse una persona per bene, nulla a che fare con gli ambienti camorristici, anche se il suo assassinio poteva far pensare ad un agguato mafioso. «Hanno riconosciuto che non era un delinquente – dice Felicia Corbisiero, sorella della vittima – ora vogliamo che ci spieghino perché lo hanno ammazzato e chi lo ha fatto». Dopo la morte Marisa non ha mollato il lavoro, proseguendo l’attività del marito: «Lo abbiamo fatto per noi e per lui, era un’attività che abbiamo messo in piedi con grande sacrificio, lavorando giorno e notte». Gli inquirenti si sono concentrati a lungo sul caso, ed in particolare sull’attività lavorativa di Corbisiero, non trovando però nulla di rilevante. La vittima era un uomo per bene che non aveva nemici ne’ tanto meno scheletri nell’armadio: chi avrebbe potuto farlo fuori?