Si torna a parlare dell’omicidio di Adriano Lamberti, il carrozziere ucciso sabato scorso a Torino con un colpo alla testa. L’uomo è stato rinvenuto senza vita in uno scantinato del Caf di via Martorelli, e il titolare del patronato, Marco Sapino, è stato arrestato con l’accusa di omicidio. Peccato però che quest’ultimo continui a proferirsi innocente, spiegando che il mattino che Lamberti è stato ucciso, aveva già lasciato l’ufficio. Inoltre, non sarebbe stato ancora trovato il movente. Secondo quanto riportato dal programma di Rai Uno, “La Vita in Diretta”, fra Sapino e Lamberti vi sarebbe una questione di soldi: il primo aveva fatto riparare la macchina dal carrozziere, ma i 14mila euro necessari per pagare la vettura non sarebbero stati mai compensati appunto dal titolare del Caf. Ne sarebbe poi nato un alterco che sarebbe sfociato nell’omicidio. Al momento Sapino rimane il principale indagato anche perché lo stesso ha fornito diverse versioni della vicenda.
OMICIDIO LAMBERTI, CARROZZIERE DI TORINO: TANTI MISTERI
L’ultima vede la presenza di tre persone di fronte al Caf che avrebbero aggredito e poi ucciso Lamberti: Sapino si sarebbe sporcato di sangue nel tentativo di difendere l’amico. Ma tale ipotesi non sembra convincere appieno gli inquirenti. La verità verrà sicuramente a galla perché, come fa notare “La Vita in Diretta”, la strada in cui è stato ritrovato il corpo di Lamberti, via Martorelli, è disseminata di telecamere visto che in quella zona si verificano numerosi piccoli reati; di conseguenza si attende solo che le forze dell’ordine sequestrino i filmati registrati per avere un quadro più dettagliato di quanto accaduto. Restano ancora molti comunque gli aspetti poco chiari di questa vicenda, a cominciare dai segni di sevizie trovati sul corpo della vittima, nonché dal fatto che i vestiti e i portafogli dello stesso sono stati rubati, quasi a voler ritardare il più possibile la sua identificazione.