La 24enne di Portici violentata nel vano dell’ascensore della stazione Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano non può fare a meno di esprimere tutta la sua amarezza dopo la scarcerazione di due dei tre presunti aggressori. Come riportato dall’Huffington Post, la giovane attraverso il suo avvocato ha dichiarato:”Sono delusa e amareggiata, soprattutto perché non riesco a comprendere come sia possibile prendere una decisione del genere, che mi fa solo pensare che non sono stata creduta nel mio racconto. Mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse perché avrei dovuto raccontare tutto questo. Avevo provato a farmi una ragione sulla prima scarcerazione perché magari l’atteggiamento del primo potesse non apparire come violenza, ma nel caso degli altri due io sono rimasta immobile senza avere modo di muovermi o accennare la minima reazione. Confermo che se avessi saputo tutto questo non avrei denunciato. Sono stata interrogata per ore dalla polizia, dai magistrati e dagli psicologi. Ho cercato di dare il massimo contributo, e a che è servito?”. (agg. di Dario D’angelo)



“SONO DELUSA”

Una nuova scarcerazione arriva al termine di una due giorni di profonda delusione e indignazione per il caso dello stupro sulla Circumvesuviana: «sono delusa e amareggiata, Soprattutto perchè non riesco a comprendere come sia possibile prendere una decisione del genere, che mi fa solo pensare che non sono stata creduta nel mio racconto» fa sapere tramite il suo avocato la ragazza di 24 anni stuprata nel vano ascensore della stazione di Napoli-San Giorgio a Cremano. L’ira e l’indignazione arrivano anche dalla politica, in particolare da Luigi Di Maio che su Facebook interviene duramente contro il provvedimento di scarcerazione deciso dal Tribunale del Riesame di Napoli: «Non sta a me entrare nel merito della decisione presa, ma permettetemi di dire che è una vergogna che, a poche settimane dalla violenza, due di quei tre delinquenti siano già liberi di andarsene in giro a farsi i cavoli propri». (agg. di Niccolò Magnani)



24ENNE STUPRATA A NAPOLI

Fa discutere la decisione di scarcerare uno dei tre autori dello stupro avvenuto alla Circumvesuviana il 6 marzo scorso, ai danni di una 24enne di Portici. Negli scorsi giorni il giudice del riesame ha deciso di scarcerare Alessandro Sbrescia, uno dei tre ai domiciliari, mentre oggi è attesa la decisione per la scarcerazione di un altro indagato, Cozzolino. Provata la giovane vittima, che come riferisce “Storie Italiane”, programma di Rai Uno, ha commentato così la terribile notizia del rilascio di uno dei suoi aguzzini: «Perché lui è libero, allora non mi hanno creduto? Non potevano tenerlo ai domiciliari almeno un po’?». Fanno riflettere anche le dichiarazioni del padre della vittima, che si dice profondamente indignato sia come padre ma anche come cittadino: «Mia figlia non esce di casa e quello è libero». Il genitore dice di fare fatica ora come ora a credere nella giustizia: «Se dovessi tornare indietro non so se le consiglierei di denunciare di nuovo».



STUPRO IN CIRCUMVESUVIANA: ATTESA SECONDA SCARCERAZIONE

La vita della 24enne è inesorabilmente cambiata da quando ha subito lo stupro: «Non mangia più – prosegue il papà – continua ad entrare e uscire dagli ospedali per visite mediche e sedute psicologiche, sta vivendo un calvario. Stavamo pensando di trasferirci ma al momento le sue condizioni di salute e le cure a cui è costretta non ci consentono di trasferirla. Comunque continuerò a portare avanti questa battaglia per la mia bimba». In attesa di conoscere la decisione sulla scarcerazione di Antonio Cozzolino, è emerso il referto della visita medica a cui la ragazza è stata sottoposta subito dopo la violenza, che ha confermato la non consensualità: la giovane avrebbe quindi subito violenze, vittima dell’effetto freezing, quando il cervello per difesa rende incapace al corpo che lo ospita di reagire. «La ragazza è colpita e ferita tantissimo – conclude l’avvocato Capuozzo a Storie Italiane – all’inizio prevaleva la rabbia, poi è subentrato lo sconforto “non mi interessa più nulla – mi ha detto – non cancelleranno mai i segni della violenza”».