Heitz Nathan Chabwore, il papà dei due fratellini kenyoti caduti già dal balcone dell’ottavo piano del loro appartamento a Bologna è indagato per istigazione al suicidio. Il suo nome è nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta per la morte dei due bambini. Ma si tratta di un’iscrizione “tecnica”. Lo ha precisato il procuratore capo Giuseppe Amato. In questo modo il 42enne, difeso d’ufficio dall’avvocato Cristina Busato, potrà partecipare all’autopsia, che verrà eseguita domani mattina a Modena. «Ci sono ancora pochi elementi, ma si è trattato sicuramente di una disgrazia, come pensano anche gli inquirenti. Sia il mio assistito che sua moglie sono stravolti dal dolore», ha dichiarato il legale, come riportato dal Resto del Carlino. Il pm Tommaso Pierini ha nominato i medici legali Guido Pelletti e Sabino Pelosi come periti della Procura. Sono previsti esami tossicologici, farmaceutici e verifiche sulla possibile presenza di lesioni pregresse sui corpi dei bambini. Sono esami fondamentali per fugare ogni dubbio sul possibile coinvolgimento di terzi nella tragica morte di David e Benjamin Nathan, di 14 e 10 anni.
BAMBINI MORTI A BOLOGNA, PAPÀ INDAGATO PER ISTIGAZIONE AL SUICIDIO
«È un’iscrizione formale, necessaria per svolgere gli accertamenti irripetibili», ha dichiarato l’avvocato Cristina Busato, come riportato dal Resto del Carlino, in merito al fatto che il papà dei due bambini sia indagato per istigazione al suicidio. Per la Squadra mobile e la Procura l’ipotesi più attendibile è che si sia trattato di un tragico incidente. Ma ci sono ancora troppi punti oscuri. La mattina di sabato scorso i due fratellini erano in casa con il papà, mentre la mamma era a lavoro nel suo salone di parrucchiera con i due figli più piccoli. Intorno alle 10.20 alcuni vicini hanno sentito due tonfi, a distanza di un po’ di secondi l’uno dall’altro. E hanno trovato nel cortile del palazzo i due corpi. Nessun urlo ha preceduto quei rumori. Gli inquirenti stanno scandagliando ogni possibile aspetto di questa tragedia: i genitori dei due bambini sabato pomeriggio sono stati sentiti per nove ore. E il padre Heitz Nathan Chabwore ha ripetuto sempre la stessa versione agli inquirenti: «Ero in bagno a fare la doccia, non ho sentito nulla: mi ha avvertito una vicina».