Nella giornata di ieri è giunta la notizia dell’arresto di due maestre che lavoravano in due asili lombardi, precisamente a Cernobbio (Como) e Varzi (Pavia). Entrambe sono finite ai domiciliari per maltrattamenti nei confronti dei piccoli alunni di due nidi, violenze fisiche ma anche psicologiche. «Ci chiediamo da quanto tempo andassero avanti questi episodi – le parole delle mamme dei bimbi dell’asilo pavese, riportate da Il Giorno – tra ex mamme, nonostante i nostri figli non siano più in questa scuola, siamo tutte nel panico». A finire in manette è stata Monica Figheti, cinquant’enne titolare dell’asilo nido Zuccherino di Varzi, una notizia che ovviamente ha fatto in poche ore il giro del paese in quel del piccolo comune pavese. «La mia esperienza allo Zuccherino è stata positiva, proprio vero non puoi mai sapere dove capitano certe vicende», ha continuato la mamma, che è voluta rimanere anonima. La maggior parte dei genitori e dei nonni ha deciso di ritirare i figli dalla struttura a metà mattinata di ieri, appena saputo cosa fosse successo. «Mi hanno detto di venire prima e quando sono arrivata ho saputo cos’era successo – ha aggiunto una collaboratrice che ha voluto rimanere anonima – noi non sappiamo nulla, non abbiamo ricevuto comunicazioni». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
DUE MAESTRE ARRESTATE PER MALTRATTAMENTI
Nuovi casi di maltrattamenti in asilo a scapito di piccolissimi allievi da parte delle loro maestre. Due arresti sono stati eseguiti in queste ore dopo gli episodi confermati a Cernobbio, provincia di Como, e Varzi, nel pavese. La terribile notizia dei maltrattamenti in asilo ha rapidamente fatto il giro d’Italia ponendo l’attenzione sull’importanza della legge sulle telecamere. Ad intervenire è stata anche Save the Children: “Non possiamo considerarli episodi isolati. E’ urgente dotare tutti i servizi per i più piccoli di un sistema efficace di tutela e prevenzione, che preveda misure e controlli, tra cui un codice di condotta del personale”, è l’importante proposta avanzata. Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children ha espresso la sua preoccupazione in merito ai due nuovi episodi. “Bisogna adottare urgentemente tutte le misure perché venga scongiurato il ripetersi di tali episodi”, ha commentato. La richiesta di Save the Children avanzata alle istituzioni nazionali e locali è di “rendere obbligatorio, in ogni asilo, la definizione di un sistema di tutela e prevenzione, che possa ridurre al minimo i rischi di questo tipo, che parta da un ‘patto per l’educazione positiva’ che riguardi tutti gli adulti a contatto con i minori. Qualche esempio esiste già, ma deve diventare un sistema strutturato”, ha proseguito Milano. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
DOV’È FINITA LA LEGGE SULLE TELECAMERE?
Altri nuovi casi si aggiungono alla sfilza infinita di episodi di maltrattamenti nei confronti di piccoli alunni, di solito dell’asilo e delle scuole elementari. Gli ultimi due ci giungono dalla Lombardia, precisamente da Cernobbio, provincia di Como, e da Varzi, nel pavese, e in entrambi i casi due maestre sono finite agli arresti domiciliari. Violenze fisiche, come schiaffi e strattoni, ma anche costrizioni nei confronti degli alunni a dover mangiare o a dover saltare tutti i pasti della giornata se i bambini facevano i capricci. Nel secondo caso, quello della provincia di Pavia, la guardia di finanza ha installato segretamente delle telecamere di sorveglianza, e grazie ai filmati acquisiti si sono potute documentare le violenze sui piccolissimi alunni, con il rumore degli schiaffi che si sentiva indistintamente. Alla luce di questi nuovi casi di maltrattamenti su bambini, a volte anche di pochi mesi, ci si domanda, come ricorda Today, a che punto sia la legge che introduce l’obbligo di telecamere negli asili. Lo scorso 23 ottobre era stata approvata dalla camera dei deputati per poi perdersi per strada. Le contestazioni nei suoi confronti sono il mancato rispetto della privacy e la questione dei costi, pari a 5 milioni di euro per il primo anno. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ALUNNI MALTRATTATI: DUE MAESTRE ARRESTATE
Ancora una volta una maestra d’asilo finisce in manette: l’ultimo episodio ci giunge dal Comasco, e precisamente da Cernobbio, splendida località sul lago lariano a pochi chilometri di distanza dal capoluogo di provincia lombardo. Le accuse nei confronti della donna sono sempre le stesse, leggasi maltrattamenti nei confronti dei suoi piccoli alunni, un comportamento reiterato che ha obbligato i carabinieri della compagnia di Como a intervenire, dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip. In manette una donna di 58 anni, responsabile di maltrattamenti in un asilo nido di Cernobbio «dove poneva in essere condotte violente – spiegano gli inquirenti – nei confronti di bambini di età compresa tra i 3 e i 18 mesi». Un arresto e due denunce sono invece scattate a Varzi, sempre in Lombardia ma in provincia di Pavia. Un’educatrice titolare di un asilo nido è stata posta agli arresti domiciliari, mentre due sue collaboratrici sono state denunciate, come riferisce l’edizione online di Rai News.
MALTRATTAMENTI IN ASILO NIDO: DUE MAESTRE ARRESTATE
Anche in questo caso gli episodi di violenza sono avvenuti all’interno di un asilo nido, con i piccoli maltrattati che avevano un’età compresa fra gli 1 e i 3 anni. A far scattare le indagini sarebbero state alcune voci sempre più insistenti, circolanti in quel di Varzi, in cui si sottolineavano le strane condotto del titolare del nido. La Guardia di finanza ha quindi approfondito la questione e nel giro di pochi mesi sono state confermate le dicerie, evidenziando i comportamenti violenti della maestra. Per portare alla luce quanto accadeva all’interno del nido sono state installate delle telecamere di sicurezza, e dai filmati acquisiti sono stati appurati numerosi casi di violenze di natura fisica, leggasi schiaffi, strattoni e spinte, nonché di natura psicologica, come insulti, urla e offese. Una volta raccolta una gran mole di prove, le fiamme gialle hanno consegnato il materiale all’autorità giudiziaria che nel giro di breve tempo ha disposto la misura cautelare nei confronti di un’insegnante di anni 50, mentre le sue due collaboratrici sono state denunciate a piede libero con l’accusa di abuso dei mezzi di correzione nei confronti di minori.