Tom Cruise è considerato una divinità all’interno di Scientology. Per chi conosce un po’ la realtà delle sette, questa notizia è una conferma e ci può ridere sopra solo chi non la conosce, perché in Italia Scientology è relativamente poco diffusa.

Sapere che Tom Cruise ha impedito al figlio adottivo Connor, anch’egli membro di Scientology, di invitare al proprio matrimonio la madre Nicole Kidman smorza ogni risolino. Se poi scopri che Cruise non vede la figlia Suri, dodicenne, da anni – sebbene gli accordi glielo permetterebbero per 10 giorni al mese – “perché la bambina non fa parte di Scientology”, passa la voglia di ogni battuta.



Non stiamo parlando quindi di un gossip da cronaca rosa, e non stiamo parlando neppure di una vera e propria religione perché ogni “chiesa” che esclude non può essere neppure lontanamente una chiesa. Una chiesa che vieta a una madre di assistere alle nozze di un figlio non è chiesa perché non è madre a propria volta. Scientology non è una chiesa ma una setta pericolosa che impedisce la libertà e uno degli elementi decisivi lo abbiamo già raccontato: quello di isolare totalmente i propri membri dal resto del mondo. L’efficacia di una setta non dipende dalla quantità di verità contenuta nella dottrina insegnata ma dalle regole sociologiche che strutturano le relazioni all’interno del gruppo.



Il fedele di Scientology firma con la setta un contratto per un miliardo d’anni e questo è possibile perché il fondatore, Ron Hubbard, era convinto dell’esistenza di vite precedenti e successive che lui solo – e questa di un unico leader, è un’altra delle caratteristiche della setta – poteva provare in quanto illuminato conoscitore di Xenu, il governatore supremo della Galassia che 75 milioni di anni fa aveva portato sulla Terra qualche miliardo di alieni.

E non c’è niente da ridere. Non bisogna farsi ingannare dal contenuto apparentemente fantascientifico di questo racconto. Se ho scritto qualcosa di inesatto (magari i miliardi di anni sono più di uno, per esempio) la sostanza è vera ed è che Scientology è una setta da cui guardarsi e da cui scappare a gambe levate se lambisce noi o qualcuna delle persone che amiamo. Per convincersene basta andare sui forum dei fuoriusciti, tra cui c’è quello della figlia dell’attuale leader di Scientology David Miscavige. Astra, così parrebbe chiamarsi, racconta di essere scappata quando rimase incinta a 16 anni e le venne chiesto di abortire perché una gravidanza avrebbe compromesso il suo lavoro alla Sea Org, la famigerata organizzazione cui si affidano e in cui lavorano gli adepti: una struttura di tipo militare in cui c’è spazio solo per lavorare e in cui il tempo per sé e per la famiglia è praticamente assente.



Se un credo religioso non ti fa riconoscere gli affetti più cari, se l’istituzione prende il posto dello Spirito e lo soffoca, la fede prima è solo abitudine ma poi diventa prigione e morte. Corriamo anche noi questo rischio se non crediamo veramente che Gesù è vero uomo e vero Dio e che la sua divinità consiste esattamente nell’aver assunto la natura umana e che vuole portarci in Cielo attraverso il dono di sé. La verità di un dogma non è verità se non guarda anche al cuore, se non è mossa dall’amore, dalla coscienza della dignità umana.