Intervenuto ai microfoni de “La Vita in Diretta”, l’ex tabaccaio Franco Birolo ha spiegato che non si è pentito di quanto accaduto: «Rifarei quello che ho fatto, mi difenderei ancora durante un’aggressione. Avevo quattro estranei dentro casa. Ho trattenuto uno per consegnarlo alle forze dell’ordine, quindi non volevo né uccidere né farmi giustizia. Ho agito d’istinto, non si può studiare a tavolino nulla». Birolo ha poi parlato dell’iniziativa della famiglia del ladro ucciso, che gli ha inviato una lettera per aprire una mediazione da cui scaturisse un indennizzo per loro. «Ho rifiutato questo accordo perché dovrei essere io il soggetto indennizzato. Se seguirà un processo civile, sarà il giudice a stabilire se hanno diritto all’indennizzo e a quanto». Birolo ha spiegato che conseguenze ha avuto questa vicenda sulla sua vita: «Ho ceduto le licenze per finire di pagare l’avvocato e perché avevo paura che mi ricapitasse qualcosa del genere. Ho preferito dedicarmi ad un lavoro meno redditizio ma anche meno pericoloso». (agg. di Silvana Palazzo)
FRANCO BIROLO, UCCISE LADRO PER DIFENDERSI
Franco Birolo, l’ex tabaccaio che uccise un ladro il 26 aprile 2012 durante un furto nel suo negozio, dovrà affrontare una causa civile. La famiglia di Igor Ursu chiede un risarcimento per la morte del giovane. Ha inviato infatti una lettera di richiesta di conciliazione che prelude all’apertura della causa. L’atto di rivalsa della famiglia è possibile a causa di una norma applicata alla formula assolutoria dell’ex tabaccaio padovano, a cui venne attribuita la legittima difesa putativa. Questa consente alla famiglia del deceduto di procedere in sede civile, nonostante la Cassazione, che ha assolto Franco Birolo dall’accusa di eccesso colposo di legittima difesa, abbia respinto in risarcimento penale. I fatti risalgono al 2012, quando Franco Birolo sparò al ladro dopo averlo sorpreso nel suo negozio. La vittima, un giovane moldavo, era entrato con altri complici per rubare nella tabaccheria. L’allora tabaccaio temeva che il malvivente tentasse di aggredirlo con il registratore di cassa.
“NON PAGO RISARCIMENTO”
Sceso dal piano superiore dove dormiva con la sua famiglia, Franco Birolo sparò al ladro, Igor Ursu, per il timore di essere aggredito. Condannato inizialmente a 2 anni e 8 mesi in primo grado, è stato poi assolto in Appello e in Cassazione, che aveva appunto anche negato alla famiglia del ladro ucciso la possibilità di ottenere il risarcimento. La sentenza è passata da poco in giudicato. Nel frattempo Birolo ha venduto il suo negozio. «Sembrava tutto finito, almeno sul piano giudiziario, perché i ricordi non si cancellano. Eppure qualche giorno fa ho ricevuto una lettera: la famiglia del ladro cui ho sparato mi chiede una mediazione, vogliono i soldi, faranno una causa civile», ha dichiarato l’ex tabaccaio, come riportato dal Corriere del Veneto. Per l’uomo è «incredibile che possano farlo». La famiglia del ladro si è rivolta ad un’agenzia di mediazione per trovare un accordo: «Il giudice civile chiede sempre un accordo. Ma io ho mandato una persona di fiducia a dire chiaramente che non intendo pagare nessuno. Anzi, sono loro che dovrebbero dare soldi a me».