“Tempesta emotiva e passionale”, queste le motivazioni della sentenza di secondo grado emessa lo scorso novembre e con la quale la Corte d’Assise d’Appello di Bologna ha dimezzato la condanna (da 30 a 16 anni) a carico di Michele Castaldo, 57 anni, omicida reo confesso di Olga Matei. La donna, giovane madre e sua ex, fu strangolata a mani nude il 5 ottobre 2016 ma i giudici hanno riconosciuto alcune attenuanti in favore dell’uomo tra cui appunto la gelosia. A scagliarsi contro la decisione dei giudici è stata oggi la padrona di casa del programma di Raiuno, Storie Italiane, Eleonora Daniele che ha commentato a muso duro: “Mi prendo le responsabilità di ciò che dico ma questa sentenza è vergognosa! Ma che vuol dire tempesta emotiva? Come fanno a usare queste parole? Questa non è certezza della pena, questa è una presa in giro!”. Nel corso della trasmissione si è discusso anche della perizia psichiatrica che c’era stata nell’immediatezza dei fatti, tre anni fa, in seguito alla quale il medico parlò appunto di “tempesta emotiva e passionale” ma questo non influì comunque sulla valutazione della sua capacità di intendere e di volere, al punto che in primo grado fu condannato a 30 anni.



UCCISE L’EX: PENA DIMEZZATA PER MICHELE CASTALDO

A pesare in modo particolare sul dimezzamento della condanna a carico di Michele Castaldo, assassino reo confesso di Olga Matei e autore di un terribile femminicidio, fu “una soverchiante tempesta emotiva e passionale”. E’ questa l’attenuante riconosciuta dai giudici del secondo grado probabilmente non compresa a pieno neppure dallo stesso assassino reo confesso con la passione per la cartomanzia. Proprio ad una sensitiva l’uomo rivelò: “Non ci hai azzeccato, l’ho ammazzata”. Fu la donna, poi, ad allertare le forze dell’ordine e denunciare quell’orrendo femminicidio avvenuto la sera del 5 ottobre 2016 per mano dell’uomo che la vittima aveva conosciuto da appena un mese e mezzo. Nonostante questo, il killer era sin da subito accecato dalla grande gelosia nei suoi confronti. Al momento dell’arresto immediato non aveva neppure cercato di difendersi: “Ho fatto una sciocchezza”, si era limitato a dire.



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