Cosa ha spinto un brillante 18enne, Alessio Vinci, a lasciare Torino dove studia per recarsi a Parigi, dove ha poi incontrato la morte? E’ un giallo ancora senza soluzione anche se la verità potrebbe risiedere in un biglietto lasciato dal giovane con uno strano codice. A commentare la misteriosa fine di Alessio è stato il legale del nonno, l’avvocato Marco Noto, intervenuto ieri nel corso della trasmissione Chi l’ha visto. Le autorità francesi hanno reso alla famiglia il computer ed il cellulare, poi a loro volta passati agli inquirenti italiani ed alla procura di Roma al fine di verificare se il contenuto dei dispositivi possa contenere una spiegazione a quanto accaduto. “Era un ragazzo che tutti vorrebbero avere”, racconta il nonno, orgoglioso. Eppure dalle vacanze di Natale Alessio smette di andare al Politecnico. Qualcosa nella sua vita accade ed il mistero potrebbe essere racchiuso nei suoi ultimi quattro giorni di vita. Tre giorni prima della sua morte, Alessio è in un locale a Torino. Cosa abbia fatto quel giorno resta ignoto ma qualcosa di importante è accaduto. Lui quella sera si trova da solo in un locale, ecco cosa spiega una testimone: “Mi raccontò che stava bevendo molto perchè festeggiava che aveva vinto 300mila euro al casinò e che era felice”. Alessio racconta le stesse cose anche ad altri clienti del locale. Il giovane racconta la verità? “Aveva un bel mazzetto di soldi che faceva vedere”, ha proseguito la testimone e sono in tanti a confermare: erano tutti pezzi da 50 euro. Li ha davvero vinti o glieli ha dati qualcuno? Chi l’ha visto ha scoperto che due giorni prima della morte Alessio si reca ad un centro commerciale dove compra una costosa giacca che normalmente non avrebbe mai fatto. E’ sempre alla stessa testimone che ha raccontato anche che il giorno seguente sarebbe andato a Parigi dove avrebbe incontrato una persona: “Devo andare per forza, ha detto”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
IL GIALLO DEL MESSAGGIO IN CODICE
“E.T.P. je sais CAM 381ASLCM”: basta forse riuscire a decifrare questa sigla apparentemente senza senso per riuscire a venire a capo della morte assurda di Alessio Vinci, il 18enne di Ventimiglia morto suicida a Parigi dopo essersi lanciato da una gru alta 45 metri. Del suo caso parlerà anche oggi la trasmissione Chi l’ha visto?, che la settimana scorsa ha lanciato un appello ai suoi telespettatori affinché li aiutino a decifrare il messaggio lasciato da Alessio nella stanza d’albergo che l’ha ospitato prima di morire:”Non voglio dirvi perché ho fatto quel che ho fatto, ma voi potrete sapere che io sono solo una persona che è troppo stanca per andare avanti. Se mi ricordate come un giovane pazzo, me ne frego di quello che penserà la gente. Chiedo soltanto una cosa e io so che qualcuno lo farà. Fate vedere a tutti questo messaggio”. Segue la sigla di cui sopra: “E.T.P. je sais CAM 381ASLCM”. Cosa vuol dire? E perché le prime tre lettere del codice erano anche marchiate a fuoco sul fondo della sua scrivania?
ALESSIO VINCI, MORTO SUICIDA A PARIGI
Gli inquirenti che indagano sulla morte di Alessio Vinci per capire quali siano i motivi – che ancora sfuggono – che lo hanno portato a farla finita hanno iniziato ovviamente a formulare alcune ipotesi su quel messaggio in codice. Come riportato da Next Quotidiano, la sigla E.T.P. potrebbe riferirsi alla Electronic Communication Platform, ovvero la rete di telecamere della polizia stradale del Piemonte. Se questo ragionamento si rivelasse corretto il numero successivo con l’abbreviazione potrebbe stare ad indicare una telecamera. Un’altra ipotesi riguarda invece gli ETP, strumento finanziario che segue l’andamento di un paniere di titoli sottostanti. Per rendersi conto di quanto sia complicato venire a capo di questa vicenda basta aggiungere un’altra ipotesi percorribile: ETP è infatti la sigla utilizzata per indicare l’eteroplasia, un tumore, ma il giovane non era malato. Il mistero, fittissimo, resta: c’è la soluzione a questo terribile giallo nel messaggio in codice lasciato da Alessio Vinci?