Mamma Maria chiede giustizia per il figlio Michele Ruffino, suicidatosi un anno fa ad Alpignano gettandosi da un ponte. Il giovane 17enne decise di farla finita per i continui episodi di bullismo che il branco a scuola gli riservava: Michele è stato spesso emarginato e preso in giro per dei problemi alle braccia e alle gambe, ora la famiglia chiede la verità. Ecco le parole della madre Maria ai microfoni di Storie Italiane: «E’ passato un anno dalla morte di mio figlio, sono stata convocata dal pm il 19 dicembre: non abbiamo avuto risposte, mi sono solo sentito dire di stare tranquilla a casa e di non cercare prove». Alla donna hanno consigliato di andare da uno psicologa: «Michele andava dallo psicologo da cinque anni per togliersi la rabbia che aveva, ma non l’ha mai capito. Devono darmi delle risposte, i colpevoli ci sono: ho raccolto tante prove. Mi sono affidata alla giustizia, non voglio vendetta».



MAMMA MICHELE RUFFINO: “NON CERCHIAMO VENDETTA, MA VERITA”

«Veniva chiamato anoressico, che non doveva mai nascere, gli sputavano addosso psicologicamente lo hanno portato lì», sottolinea Mamma Marina: «Come faccio a stare tranquilla che mi manca un bambino da un anno. Omertà assoluta: ho invitato tante volte a parlare, ma la scuola tace: non si è presentata alla fiaccolata contro il bullismo, alla festa del compleanno, all’inaugurazione dell’associazione. Abbiamo tanta solidarietà, anche se in questa storia qualcuno che ci ha sguazzato, c’è stato». «Ci hanno lasciati da soli», la denuncia della madre di Michele Ruffino, che attacca: «Le cose vanno per le lunghe perché noi facciamo parte del popolino, volevo vedere se Michele era figlio di qualche giudice…».

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