Proseguono le indagini sull’omicidio di Stefano Leo, il 34enne di Biella ucciso in pieno centro a Torino lo scorso 23 febbraio 2019. L’uomo è stato ammazzato con una coltellata alla gola e un supertestimone ha parlato agli inquirenti di un uomo presente nella zona al momento dei fatti, lo stesso uomo inquadrato dalle telecamere di sorveglianza presenti nella zona. Amici e familiari ricordano Stefano un come ragazzo pacifico, non c’è nulla che possa dare una giustificazione a questo omicidio. Oggi la procura di Torino ha aperto un fascicolo contro ignoti sulla fuga di notizie, la redazione di Chi l’ha visto ha intervistato l’avvocato Niccolò Ferraris: «La famiglia in questo momento ritiene di non rilasciare dichiarazioni, lancia un appello a chi ha qualche elemento sull’omicidio e gli chiede di farsi vivo dagli inquirenti. Stefano era un uomo aperto al mondo e all’umanità e ha trovato una fine assurda in pieno giorno. Ciò che rincuora la famiglia è il grandissimo lavoro che stanno conducendo la Procura della Repubblica e i Carabinieri, speriamo che presto possa portare dei frutti».
OMICIDIO STEFANO LEO, GLI ULTIMI SVILUPPI
Come riporta il Corriere di Torino, il killer prima di uccidere Stefano Leo avrebbe litigato con un giovane che portava a spasso il cane e avrebbe avuto un battibecco con una coppia. Il primo ha già parlato con gli inquirenti, mentre la coppia non è stata ancora rintracciata dalle forze dell’ordine: la loro presenza sulla scena del crimine è provata dalle immagini delle videocamere di sorveglianza. L’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Ciro Santoriello e dal colonnello Francesco Rizzo ha alcuni punti fermi: l’omicida è un uomo sulla trentina, alto 1.75 cm e dalla pelle olivastra. Il giorno del delitto indossava degli abiti sportivi e aveva con sé una borsa di tela impermeabile: lì dentro avrebbe nascosto l’arma con cui colpire mortalmente Stefano. Attesi aggiornamenti nei prossimi giorni sugli sviluppi delle indagini.