Preoccupazione del ministro Salvini, che ha chiesto alla Grillo un decreto d’urgenza per bloccare la scadenza dei vaccini: entro il prossimo 11 marzo non basteranno più le autocertificazioni, e di conseguenza c’è il rischio che migliaia di bambini restino fuori dai nidi e dalle materne. La replica del ministro per la salute non è ancora stata resa pubblica, mentre i presidi si dicono preoccupati da tale proposta salviniana: «Si continua a non tenere conto – afferma Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, intervistato dall’agenzia Ansa – dei bimbi più fragili, la cui vita sarebbe a rischio se consentissimo ai non vaccinati per motivi ideologici di frequentare la stessa scuola. Non ci possono essere bambini di serie A e di serie B. C’è un tema di salute pubblica per cui non possiamo essere d’accordo». Secondo Giannelli, intervenendo ora con un dl d’urgenza si rischierebbe un nuovo caos. Sulla vicenda si è espressa anche l’ex ministro della salute, Lorenzin che si è rivolta così al vice premier: «Invece che evitare traumi pensi a come garantire la sicurezza dei bambini immunodepressi che non possono andare a scuola e a come verrà garantita la salute per quei bambini che i genitori non vogliono vaccinare mettendone a rischio la salute». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SALVINI ALLA GRILLO “DECRETO PER BIMBI NON VACCINATI
Matteo Salvini ha scritto al ministro della salute Grillo, per provare ad arginare il problema dei vaccini. Il 10 marzo prossimo, domenica, scade il termine entro il quale i genitori di figli iscritti al nido e alla scuola dell’infanzia devono presentare le prove dell’avvenuta vaccinazione, con il rischio che i figli degli stessi non possano più prendere parte alle lezioni. La scadenza era stata prevista dall’ex ministro Lorenzin nel 2017, e fino ad ora i bambini potevano entrare in classe anche se provvisti della sola autocertificazione. Il titolare del Viminale ha chiesto al collega della salute di attuare un decreto d’urgenza di modo che la deadline possa slittare, visto che al momento i genitori non sarebbero “pronti”, e si rischierebbe di spopolare fin troppo le aule. Negli ultime mesi, come scrive Repubblica, le coperture sono aumentate, ma sono ancora molti coloro che non hanno provveduto a mettersi in regola, ed inoltre, non sono mancate le famiglie denunciate per aver presentato certificazioni false.
VACCINI, SALVINI SCRIVE ALLA GRILLO
Resta da capire come reagirà la stessa Grillo, che da tempo è conscia di questo problema, ma che si è sempre opposta alla posticipazione della scadenza e ad ulteriori proroghe. Ecco perché il decreto d’urgenza chiesto da Salvini appare al momento una via non praticabile, anche perché non vi sarebbero quelle condizioni di necessità tipiche appunto di un dl d’urgenza. A questo punto si aprirà il dibattito su come garantire la frequenza alla scuola a migliaia di bambini dai 0 ai 6 anni, evitando così che gli stessi vengano allontanati improvvisamente, con tutto ciò che ne conseguirebbe. «L’intento del procedimento – quanto scrive il ministro dell’Interno – il è garantire la permanenza dei bambini nel ciclo della scuola dell’infanzia, evitandone l’allontanamento e la decadenza dalle liste scolastiche, essendo ormai giunti alla conclusione dell’anno. E’ necessario evitare – aggiunge il leader del carroccio – traumi ai più piccoli e prevedere il differimento degli obblighi in scadenza al 10 marzo prossimo venturo contenuti nella legge Lorenzin».