Non si placa la polemica a seguito del famoso volantino della Lega diffuso dalla sede di Crotone in vista della festa della donna, domani 8 marzo. Uno dei suoi ideatori, il segretario del carroccio locale, Giancarlo Cerrelli, ha provato a spiegare lo stesso volantino, intervistato dai microfoni dell’emittente Radio Capital: «Abbiamo voluto stigmatizzare il fatto che il ruolo della donna è fondamentale – afferma – senza la donna la società non esiste, è il fulcro della società, e secondo me una certa cultura la sta offendendo, non le sta facendo cogliere questo ruolo centrale che ha». Secondo Cerrelli la donna dovrebbe essere soprattutto mamma e moglie: «Il ruolo fondamentale della donna – sostiene il leghista – è quello della madre, ma ciò non significa che non debba lavorare. Un certo femminismo ha sminuito questa funzione fondamentale di essere madre e moglie». Nel sesto punto del volantino si tirano in ballo anche i gay e Cerrelli cerca di spiegare meglio la questione: «Non ho detto che i gay offendono le donne: l’omosessuale vive in modo sereno la sua omosessualità, mentre il gay è un agente politico. Migranti, gay e donne sono usati per la rivoluzione, sono il motore della rivoluzione, non è più il proletariato: e se tocchi queste tre categorie succede l’inferno, ne ero consapevole». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



VOLANTINO LEGA PER FESTA DELLA DONNA: È POLEMICA

Il volantino partorito dalla Lega Giovani Salvini Premier di Crotone per la Festa della Donna dell’8 marzo ha sollevato un vero e proprio polverone politico. Ma quali sono nello specifico i contenuti del “manifesto” leghista che hanno procurato al Carroccio accuse di sessismo bipartisan? Come riportato da La Repubblica, secondo il volantino, ad offendere la dignità della donna sarebbero coloro che:”1) Sostengono la “ignominiosa pratica dell’utero in affitto”. 2) Sostengono proposte di legge che sostituiscono le parole “mamma” e “papà” con “genitore 1” e “genitore 2”. 3) Ritengono che la donna “abbia bisogno di quote rosa per dimostrare il proprio valore”. 4) Sostengono “una cultura politica che rivendica una sempre più marcata autodeterminazione della donna che suscita un atteggiamento rancoroso e di lotta nei confronti dell’uomo”. 5) Contrastano il “ruolo naturale della donna volto alla promozione e al sostegno della vita e della famiglia”. 6) Strumentalizzano la donna “per finalità meramente ideologiche” al solo scopo “di fare la rivoluzione”.” (agg. di Dario D’Angelo)



SALVINI, “NON CONDIVIDO CERTI PASSAGGI”

Volano gli stracci all’interno dello stesso governo dopo il volantino diramato dalla Lega Giovani Salvini Premier di Crotone in vista della festa della donna del prossimo 8 marzo. Dopo la nota congiunta dei ministri donna M5s, Lezzi, Trenta e Grillo, che hanno stigmatizzato il volantino in cui tra le altre cose si legge che “offende la dignità delle donne chi ne rivendica l’autodeterminazione suscitando un atteggiamento rancoroso nei confronti dell’uomo”, è arrivato un commento anche da Matteo Salvini in persona. Come riportato da La Repubblica, il leader del Carroccio nazionale ha preso le distanze dall’iniziativa del partito locale: “Non ne sapevo niente e non ne condivido alcuni contenuti. Lavoro per la piena parità di diritti e doveri per uomini e donne, per mamme e papà”. Basterà questa precisazione a placare le polemiche? (agg. di Dario D’angelo)



PD INSORGE

Ministre M5s contro il volantino per la festa della donna diramato dalla Lega di Crotone, anche il Partito Democratico si scaglia contro il Carroccio. Ecco le parole di Alessia Morani: «Il manifesto culturale della Lega sulle donne è allucinante: leggete le oscenità che hanno scritto su autodeterminazione, ruolo della donna, migranti, gay. È un manifesto degno degli anni più bui del nostro paese». Questo il commento di Pina Picerno: «Già vedere la Lega Nord a Crotone fa ridere di per sé, ma la concezione della donna che viene fuori da questo manifesto è imbarazzante oltre che ridicola. La domanda sorge spontanea: che problemi hanno i leghisti con l’emancipazione delle donne? Ma davvero vi fanno così paura?». Infine, l’attacco di Teresa Bellanova: «La domanda pare essere: chi offende la dignità delle donne? Se leggete il volantino avrete ben chiaro che ad offenderci è proprio la Lega. Le parlamentari e le ministre del Governo, condividono quanto riportato qui? Non hanno nulla da dire?». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

LEGA NEL CAOS

Scoppia la polemica nei confronti della Lega, a seguito della diffusione di un volantino confezionato dallo stesso carroccio, in vista dell’8 marzo, Festa della donna. Secondo il partito guidato da Salvini il “ruolo naturale” della donna è quello volto «alla promozione e al sostegno della vita e della famiglia». In un altro passaggio si legge che «offende la dignità delle donne chi ne rivendica l’autodeterminazione suscitando un atteggiamento rancoroso nei confronti dell’uomo». Frasi che non sono piaciute alle ministre del Movimento 5 Stelle, leggasi Elisabetta Trenta, Giulia Grillo e Barbara Lezzi, che hanno diffuso un breve comunicato in cui si legge che il volantino della Lega «è scioccante. Leggere che ‘offende la dignità delle donne chi ne rivendica l’autodeterminazione suscitando un atteggiamento rancoroso nei confronti dell’uomo’ ci riporta indietro di decenni. Come donne di questo governo esprimiamo la nostra più profonda preoccupazione. Ci auguriamo e confidiamo che i vertici della Lega prendano quanto prima le distanze».

VOLANTINO LEGA PER FESTA DELLA DONNA: BUFERA M5S

Il volantino è stato pubblicato su Facebook dalla “Lega Giovani Salvini Premier di Crotone”, e sarà distribuito il prossimo 8 marzo dai militanti dello stesso Carroccio.«Il volantino è un inno al ruolo centrale della donna nella società», ha replicato ai detrattori il segretario della Lega di Crotone, Giancarlo Cerrelli, che ha aggiuntoche «Una certa sinistra, di cui Fratoianni è un autorevole rappresentante propizia una lotta tra i sessi che vede la donna contrastare in modo rancoroso l’uomo. La Lega, al contrario, esprime la necessità di un’alleanza tra l’uomo e la donna per porre le basi a favore di una società a misura d’uomo». Nel dettaglio il volantino della polemica è composto da sei punti, in cui si osteggia chi sminuisce il ruolo delle donne, come ad esempio “gay e migranti che strumentalizzano il sesso debole per questioni meramente ideologiche al solo scopo di fare rivoluzione”.