Una storia un po’ più complicata di quanto possa sembrare a prima vista. Una donna va dal suo medico di base per farsi prescrivere un contraccettivo, ma lui le prescrive una terapia ormonale per cui ottiene esattamente l’effetto contrario e resta incinta. A questo punto, quando il bambino nasce, chiede al medico di mantenerlo, dal momento che si tratta di una nascita indesiderata.



Certo, se la donna davvero non avesse voluto il bambino, avrebbe potuto abortire già nelle primissime settimane. Ma questa donna evidentemente ha voluto tenere questo bambino, suo figlio, qualsiasi sia stato il motivo; ha avuto ben nove mesi per trasformare una gravidanza indesiderata in una gravidanza protetta e portata a termine nel migliore dei modi. Dopo di che ha passato il conto al medico che aveva sbagliato prescrizione.



Il medico, dal canto suo, non ha negato la responsabilità, non ha recriminato per richieste che potevano sembrargli eccessive; si è limitato a girare il conto all’assicurazione. Non a caso pagava mese per mese una polizza tutt’altro che irrilevante. Ma l’assicurazione, come fanno tutte le assicurazioni, ha cercato in tutti i modi di lavarsene le mani, rimandando al mittente il conto, per un importo di 116.237 euro. Evidentemente sembra che a tanto ammonti il costo di un bambino, se così sono stati calcolati i danni da nascita indesiderata.

Di processo in processo, di giudizio in giudizio, si è giunti alla Cassazione, senza che nessun magistrato negasse il fatto e la relativa responsabilità del medico; il quesito riguardava solo chi dovesse pagare e quanto… Dopo un lungo iter, la Corte d’Appello, riesaminata la sentenza in base al dettato della Cassazione, l’ha accolta e a questo punto sarà l’assicurazione a risarcire la mamma per i danni da gravidanza indesiderata.



Potrebbe sembrare una storia a lieto fine: il bambino è nato; sembra che goda di buona salute; forse a questo punto, conoscendo i tempi della magistratura italiana, va anche a scuola. Ma che dirà da grande quando qualcuno gli spiegherà che per la sua nascita la famiglia ha riscosso una polizza di circa 120mila euro? Si riterrà fortunato per aver coperto i suoi costi, anche se solo per qualche anno, o continuerà a pensare a se stesso come a un bambino indesiderato?

La mamma gli sembrerà una donna scaltra, che ha saputo tutelare la sua vita e contestualmente farne pagare le spese a una strana entità di nome assicurazione. Andrà a leggersi la novella di Pirandello, quella sul dovere di quel medico che, avendo salvato una persona che voleva suicidarsi, si trovò poi davanti alla richiesta di assumerne gli oneri relativi. Una storia che non finisce certo bene, perché quando il malato in uno scatto d’ira si strappa le bende, il medico si guarda bene dal salvargli nuovamente la vita.

In questo caso il medico, responsabile della nascita, ha sbagliato a prescrivere un contraccettivo, senza averne le competenze necessarie. Avrebbe dovuto inviare la donna, peraltro in menopausa, da uno specialista per una prescrizione efficace. Ma da questo errore è nata una persona, che ha il diritto di vivere.

Forse sua madre, tra qualche anno, gli offrirà una versione riveduta e corretta del racconto di Filomena Marturano e del suo segreto su chi dei suoi tre figli avesse un padre ricco, in condizione di mantenerlo adeguatamente. Filomena vuole ottenere risorse economiche per garantire a tutti i suoi figli condizioni di vita migliori, almeno sul piano economico, e organizza la sua messa in scena con questo spirito. E’ importante che la madre di questo bambino costruisca da subito una bella storia, e forse lo ha già fatto, una storia che trasformi la gravidanza indesiderata in una nascita furbescamente più fortunata, perché accompagnata da qualche risorsa economica in più.

Guai a lasciare nel cuore di questo bambino il tarlo di chi pensa di essere nato per sbaglio; di non essere stato desiderato, al punto che sua madre è stata rimborsata per danni, perché lui rappresentava per lei un danno. Questo sì che sarebbe un delitto, sia pure consumato a distanza…