Si indaga per omicidio in merito alla morte di Diva Borin, l’anziana 86enne della provincia di Brescia trovata senza vita nella sua casa lo scorso sabato pomeriggio. Secondo quanto reso noto nel corso della trasmissione Pomeriggio 5, al vaglio di chi indaga ci sono i tabulati telefonici del cellulare della signora poiché proprio il telefonino sarebbe l’unico oggetto mancante nell’appartamento, che non evidenzia invece alcun segno di rapina o scasso. È probabile dunque che la verità su quanto accaduto risieda proprio nel cellulare della donna, in particolare nelle telefonate in entrata e in uscita eseguite dalla vittima nelle sue ultime ore di vita. I primi ad entrare nell’appartamento sono stati l’amico-badante (che lavora in un supermercato a pochi metri dal luogo del delitto) ed un’altra donna. Entrambi hanno trovato il corpo dell’anziana con un foulard intorno al collo ma quando hanno provato ad allentarlo nel tentativo di farla respirare, si sono accorti dei segni di violenza, dando l’allarme e facendo così partire le indagini. Carlo, un amico della vittima, a Pomeriggio 5 ha commentato: “Per me era una signora abbastanza brava, una signora che ho conosciuto circa un paio di anni fa. Non penso potesse avere dei nemici, so che un giorno ci siamo trovati al mercato e mi ha detto se la accompagnavo in auto al cimitero a trovare il marito. Quando l’ho accompagnata mi ha raccontato che aveva qualche problema con la nuora e il nipote”, ha rivelato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
STRANGOLATA CON FOULARD: NESSUN SEGNO DI RAPINA
E’ giallo attorno alla morte di Diva Borin, anziana 86enne trovata senza vita nella sua abitazione lo scorso sabato 2 marzo a Urago Mella, in provincia di Brescia. Ormai non ci sarebbero dubbi sul fatto che si sia trattato di omicidio, dunque di morte violenta, dal momento che la donna sarebbe stata strangolata con un foulard. Questa l’unica certezza attorno al giallo che sarà affrontato oggi nel corso della nuova puntata di Pomeriggio 5. A stabilire le cause della morte dell’anziana, come riporta il portale QuiBrescia.it, è stata l’autopsia eseguita sul suo cadavere presso l’Istituto di Medicina legale dell’Ospedale Civile nelle ore seguenti al ritrovamento choc. A rinvenire il corpo senza vita di Diva era stato un amico badante dell’anziana insieme ad una coinquilina. La vittima si trovava sulla poltrona, nella sua abitazione e subito i due avevano lanciato l’allarme credendo si trattasse di un malore. All’arrivo dei soccorsi la drammatica verità: Diva era morta. La pista al momento seguita dagli inquirenti che indagano sul misterioso fatto di cronaca è ovviamente quella dell’omicidio, commesso con ogni probabilità da qualcuno che conosceva bene la 86enne.
DIVA BORIN, 86ENNE STRANGOLATA IN CASA: È OMICIDIO
Nessun segno di rapina o messa a soqquadro nell’abitazione dell’86enne Diva Borin, strangolata lo scorso sabato pomeriggio. Un elemento importante che va ad eliminare la pista della rapina dagli esiti drammatici. Chi ha ucciso l’anziana, dunque, aveva un serio motivo per farlo? E soprattutto, conosceva la vittima? Al momento resta aperta l’indagine per omicidio anche se senza alcun indagato. Gli agenti della Mobile di Brescia stanno lavorando insieme alla Scientifica, alla ricerca di elementi utili ad individuare l’autore del terribile delitto. Al vaglio, in queste ore, la vita privata dell’anziana, tra telefonate e contatti. L’unico parente diretto che stava frequentando dopo un passato di liti era il nipote Christian. Da qualche anno vedova, la donna viveva da sola ma era comunque molto attiva, come testimoniato dai suoi vicini di casa. L’intera comunità è rimasta sotto choc dopo la notizia della morte della 86enne, ben voluta da tutti nel quartiere e molto conosciuta.