Don Paolo Glaentzer ai domiciliari: nell’odierna puntata de La Vita in Diretta, Tiberio Timperi è tornato a occuparsi dalla vicenda dell’oramai ex parroco di Calenzano condannato di recente con rito abbreviato a 4 anni e 4 mesi per aver abusato in più di un’occasione di una bambina. L’ennesima vicenda di molestie ai danni di minori e che vede coinvolto un prelato è stata discussa in studio dal conduttore del programma pomeridiano di Rai 1 con Don Bruno Fasani che è anche giornalista e ha dato il suo parere anche dopo aver ascoltato l’intervista che l’inviata de La Vita in Diretta ha realizzato con Don Glaentzer, reo non solo del suo crimine ma capace di fronte agli inquirenti di aver provato a motivare il suo gesto col fatto che sia stata la piccola vittima a prendere l’iniziativa e adducendo come scusante quella che pensava che la bimba avesse 15 anni e non 10. “Dire che è malato mi sembra riduttivo” ha detto l’ospite in studio, spiegando che in questo modo si rischierebbe di giustificare l’ex parroco di Calenzano ma “credo anche che ci voglia della pazzia mentale per profanare una creatura”.

L’INTERVISTA A DON PAOLO GLAENTZER

Nel corso del servizio mandato in onda nella puntata odierna, Don Paolo Glaentzer viene intervistato sulla porta di casa perché ai domiciliari e, pur ammettendo il suo errore, si lascia ad andare a delle giustificazione che hanno fatto successivamente indignar Don Fasani: “Abbiamo tutti dei limiti, chi in un senso e chi in un altro” si è difetto il diretto interessato aggiungendo pure che “era già capitato poche volte, ma in quella maniera solo due volte”. E alla domanda su come si senta oggi, il Don si lascia andare a questa risposta: “C’è anche il mistero della volontà di Dio che permette spesso cose che non piacciono… Però riconosco che l’errore è frutto della mia stupidità” conclude. Ma tornando in studio questa ultima affermazione è oggetto delle critiche del giornalista: “Usa termini impropri: ha approfittato della fragilità della bambina come uno sciacallo e tutte le sue giustificazioni sulla volontà di Dio non sono accettabili, si nasconde dietro delle foglie di fico” sentenzia Don Fasani che poi invita la Chiesa a diventare più severa in questi casi, riducendo allo stato laicale certi personaggi che non devono avere più l’8 per 1000 a mantenerli. “E poi quali domiciliari? Devono finire in galera” conclude davanti a Timperi.