Dopo l’importante video intercettazione tra don Bruscagin e il sarto Turolla pubblicata da Le Iene, nuovi aggiornamenti sulla misteriosa morte di Willy Branchi: il numero degli indagati per falsa testimonianza è salito a sei, con l’aggiunta dello stesso Turolla e di sua moglie. Il 18enne, trovato senza vita nudo sulle rive del Po a Goro il 30 settembre del 1988, potrebbe essere finito in un giro di pedofilia e a provocare la sua morte potrebbe essere stata la minaccia di rivelare i rapporti omosessuali al fratello. Intervenuto a Chi l’ha visto?, l’avvocato della famiglia ha commentato: «Purtroppo il numero degli indagati è destinato inevitabilmente a salire». Prosegue Simone Bianchi: «Già nel mio atto di opposizione alla richiesta di archiviazione, chiesi che venissero indagate otto persone perché già nella prima fase delle indagini erano emerse incongruenze evidenti».



WILLY BRANCHI, LE ULTIME NOVITA’

Queste le parole del fratello Luca Branchi: «Noi speriamo sempre di arrivare fino in fondo: è ancora presto secondo noi, vediamo. Willy era un ragazzo normalissimo, come tutti, anzi era troppo buono. Aveva sempre il sorriso, vedeva tutto azzurro: era fantastico, non aveva fardelli e gli bastava andare in giro con gli amici. Gli piaceva scherzare e ridere, forse era un po’ troppo ingenuo». Il legale della famiglia ha aggiunto: «Adesso le indagini stanno andando avanti, gli accertamenti medico-legali stanno proseguendo: siamo in attesa che il consulente del pm depositi la sua relazione. La Procura ha provveduto a svolgere ulteriori indagini: sono stati prelevati dei tamponi salivari e le impronte digitali a sette persone, per confrontarlo con i risultati del lavoro che sta svolgendo il consulente del pubblico ministero».

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