Importanti aggiornamenti sulla Tav: conferme sull’ipotesi di cui vi abbiamo parlato in mattinata, ci sarebbe un accordo tra Lega e Movimento 5 Stelle per i bandi con clausole di dissolvenza. Come riporta Il Sole 24 Ore, Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno raggiunto un compromesso: Palazzo Chigi ha inviato una lettera alla Telt per l’approvazione di avvisi per i 2,3 miliardi di lavori del tunnel di base della Torino-Lione, con clausola di dissolvenza motivata dall’avvio della procedura di revisione del trattato. Non sono stati resi noti i contenuti, ma sarà ribadita la volontà dell’esecutivo gialloverde di chiedere alla Francia e all’Ue una revisione del trattato. Soddisfatta, dunque, la richiesta del capo politico grillino di non impegnare soldi pubblici in questa fase del discorso. Attesi aggiornamenti nelle prossime ore, possibile passo in avanti sull’Alta Velocità: grillini e Carroccio al lavoro per l’intesa definitiva dopo il rischio crisi di governo. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CENTINAIO: “GOVERNO NON RISCHIA”
Ancora nessuna soluzione sul capitolo Tav, Lega e M5s agli antipodi sulla Torino-Lione. Intervenuto a Tg Com 24, il ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali e ministro del Turismo Gian Marco Centinaio ha commentato: «Penso che il governo non sia a rischio. Stiamo andando bene con vari progetti e non penso che la Tav possa mettere in crisi un governo. Ormai per gli italiani questa cosa della Tav sembra la diatriba su Mazzola e Rivera o su Coppi e Bartali. Oltre alla problematica della Tav l’Italia ha bisogno di vere infrastrutture: abbiamo bisogno di porti e aeroporti all’altezza del nostro paese e abbiamo bisogno dell’alta velocità». Questo il commento del presidente della Camera Roberto Fico, riportato da Repubblica: «Il no alla Tav è una battaglia identitaria del Movimento Cinque Stelle, non ideologica. La maggioranza del movimento è ancora contro. È chiaro che è una battaglia identitaria del MoVimento 5 stelle e quindi comprendo bene la durezza». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
BANDI TELT CON RISERVA?
Il governo studia la soluzione per risolvere la questione Tav, e l’ultima idea sarebbe quella di approvare i bandi di Telt (in programma lunedì 11 marzo) ma con riserva. La cosa certa è che la vicenda alta velocità ha creato una profonda spaccatura all’interno dell’esecutivo, quasi un terremoto, come ha spiegato recentemente il sottosegretario alla presidenza del consiglio (M5s) Stefano Buffagni: «Cosa stia succedendo è chiaro: non è che ci sia da aprire una crisi, la crisi è già aperta. I giornali nei giorni scorsi ne avevano scritto, noi dicevamo che non ne sapevamo niente. Adesso un po’ di difficoltà c’è, lo diciamo apertamente». Al grillino ha replicato Matteo Salvini che ha invitato tutti alla calma: «Col buonsenso si risolve tutto. Nessuna crisi di governo e nessuna nostalgia del passato, lavoriamo per unire e per dare lavoro, sviluppo e futuro all’Italia». Parole diplomatiche a cui a sua volta ha risposto il ministro del lavoro, Luigi Di Maio: «Voglio solo che si rispetti il contratto e non si faccia cadere il governo, questo è buon senso: pensare che c’è ancora molto da fare». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TAV, COMPROMESSO SALVA-GOVERNO: BANDI TELT CON RISERVA
Il governo studia le prossime mosse per uscire dall’empasse Tav, e la via l’avrebbe indicata il sottosegretario alle infrastrutture Armando Siri in quota Lega. Come ha spiegato nelle scorse ore, l’Italia potrebbe appellarsi alla «clausola della ‘dissolvenza’ prevista dal diritto francese che permette la revoca dei bandi Telt, in scadenza lunedì, in qualsiasi momento». Siri ne avrebbe già parlato durante il famoso vertice di mercoledì notte a Palazzio Chigi, e il premier Giuseppe Conte starebbe meditando il da farsi. Piccolo giallo su tale clausola di dissolvenza, visto che secondo alcune fonti l’avrebbe già proposta il ministro Salvini almeno un paio di settimane fa, mentre, stando a quanto sostengono gli esponenti del Movimento 5 Stelle, sarebbe una proposta a cui si stava già lavorando. Paternità a parte, l’idea è quella di far partire comunque bandi Telt, ma con riserva, così che le aziende italiane e francesi si possano autocandidare. Ipotesi che di fatto ha trovato conferma anche nelle recenti dichiarazioni di Di Maio, che non ha parlato di bloccare i bandi, ma semplicemente di “non vincolare i soldi degli italiani”.
TAV, IPOTESI COMPROMESSO PER SALVARE IL GOVERNO
In attesa di conoscere i prossimi step inerenti la Tav, Quotidiano.net ha pubblicato un interessante sondaggio riguardante l’alta velocità e le grandi opere in generale. Il primo dato che salta subito all’occhio è il fatto che praticamente la quasi totalità degli italiani conosce l’alta velocità Torino-Lione, leggasi il 97% dei votanti Lega e il 98% dei votanti Pd. Inoltre, in generale, il popolo del Belpaese si dice favorevole alla realizzazione delle grandi opere, che sia la Napoli-Bari (60%), e i collegamenti veloci in tutto il sud (63%). Più specificatamente, in merito alla Torino-Lione, il 62% sarebbe favorevole alla sua realizzazione mentre solo il 22% sarebbe contrario, ed in particolare sono gli elettori di Pd e Lega quelli maggiormente propensi alla costruzione dell’Alta Velocità, con i Dem in testa a quota 87%, seguiti dai sostenitori del Carroccio a 84%. Ovviamente la percentuale precipita fra gli elettori del Movimento 5 Stelle, dove solo il 20 per cento sembrerebbe essere propenso alla costruzione del treno veloce Italia-Francia.