Antonio Di Maio ha provveduto a proprie spese all’abbattimento dei tre manufatti realizzati abusivamente su un terreno in comproprietà con la sorella a Mariglianella, provincia di Napoli: come riporta Sky TG 24, il padre del vice premier Luigi aveva novanta giorni di tempo per ottemperare al provvedimento emesso dal comune guidato dal sindaco Felice Di Maiolo. Una vicenda che ha suscitato grande clamore mediatico, con le controdeduzioni presentate dal padre del leader del Movimento 5 Stelle che erano state rigettate dall’ufficio tecnico: solo uno dei quattro manufatti realizzati risale a prima del 1967, ovvero prima che entrasse in vigore la legge sull’edilizia. Sempre nella controdeduzione, Di Maio sr aveva ammesso l’abuso edilizio a proposito della stalla divenuta abitabile.
ANTONIO DI MAIO ABBATTE I TRE MANUFATTI ABUSIVI
Antonio Di Maio, che ha scagionato recentemente il figlio Luigi a proposito del caso, avrebbe potuto presentare ricorso dinanzi al Tar, ma ha preferito provvedere all’abbattimento delle tre strutture abusive. «Siamo in presenza di un’ipotesi astratta. Il sequestro è finalizzato solo a consentire all’Arpac di stabilire se quanto rinvenuto rientri o meno nella categoria di rifiuti. Se anche fosse, la semplice rimozione determinerebbe l’estinzione automatica del reato», così si era espresso l’avvocato Saverio Campana sui presunti abusi edilizi di un cantiere edile a Marigliano, con Di Maio senior che ha provveduto a sue spese di rimuovere le tre strutture incriminate: se così non fosse stato, il Comune avrebbe acquisito al proprio patrimonio le tre strutture.