L’agguato avvenuto a Napoli nel quartiere del Rione Villa fa ancora discutere e dopo due giorni sono le mamme dei piccoli bimbi che hanno visto la morte davanti agli occhi a far sentire la propria voce per la prima volta. Dopo le denunce della preside della scuola Vittorino da Feltre di San Giovanni a Teduccio e del parroco del Rione Villa, si ode ora una “terza voce” della popolazione stanca di morti, violenze, “stese” delle Camorra e guerra tra i clan. «Caro Presidente, non ci abbandoni, accolga il nostro appello. Lo Stato c’è se fa la sua parte. Grazie, per fortuna che c’è Lei», si conclude così la lunga lettera scritta da alcune mamme del Rione Villa al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (consegnata al Mattino di Napoli e oggi pubblicata, ndr). Dopo aver visto l’esecuzione di Luigi Mignano davanti al suo nipotino solo due giorni fa, a pochi passi dall’ingresso della scuola, le mamme ritengono che la misura è davvero colma: «Le parrocchie e le associazioni ci sono, fanno cose belle e concrete, si sostituiscono alle istituzioni, ma è giusto? Questo recita la nostra Costituzione? Crediamo che in periferia non si possa rinunciare ad essere liberi», si chiedono le mamme riunite da Anna Riccardi, responsabile della Fondazione Famiglia di Maria.



RIONE VILLA, L’APPELLO DELLE MAMME

«L’ennesimo delitto – ricordano ancora nella lettera a Mattarella – ci ha fatto sentire abbandonati da chi avrebbe dovuto garantire nel nostro Rione sicurezza e legalità, ci siamo sentiti abbandonati dallo Stato. Tante sono le emozioni, dolore, rabbia, paura, ma anche speranza e fiducia in lei che non crediamo ci abbandonerà». Uno stato assente e i controlli che non bastano, le mamme del Rione Villa lamentano la non sicurezza per il presente e il futuro dei propri figli nella devastata periferia della città di Napoli: «Ci sentiamo invisibili, barcolliamo tra le incertezze se noi mamme ci chiediamo se sono ancora sicure le strade per accompagnare i nostri figli a scuola, in Fondazione Famiglia di Maria o in parrocchia».



IL MESSAGGIO DI SALVINI A NAPOLI

Intanto oggi in una intervista sempre al Mattino, il Ministro Salvini – attaccato duramente dal sindaco de Magistris nelle ore immediate dopo l’agguato di San Giovanni – si rivolge personalmente a quelle stesse buone persone che ancora albergano la maggioranza del Rione Villa (e degli altri quartieri periferici): «Al parroco e alla preside, come a tutta la gente perbene di San Giovanni chiedo di non perdere la speranza. Ma dico anche che è fondamentale la reazione dei cittadini: è fondamentale che le mamme portino i bambini al doposcuola, nonostante le minacce; ai commercianti ricordo che e fondamentale denunciare senza arrendersi mai, perché noi siamo al loro fianco». Ancora Salvini, concludendo, spiega davanti alle forti critiche ricevute «sembra un assurdo, ma quando fai arresti, liberi le zone infestate da boss e gregari, crei inevitabilmente un vuoto che qualcuno cerca subito di occupare. A chi dice che c’è una scarsa attenzione nei confronti della lotta alle mafie rispondo che col decreto sicurezza abbiamo aumentato il personale, abbiamo riaperto le assunzioni, abbiamo aumentato le possibilità di confiscare i beni dei mafiosi con la possibilità anche di venderli laddove i Comuni, le Regioni o le associazioni non vogliano prenderli: così con quei soldi che porti a casa magari ci sistemi una Questura o una caserma. Numeri e fatti alla mano l’impegno dello Stato è incontestabile».

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