La Cassazione ha condannato in via definitiva l’ex direttore del telegiornale di Rete 4, Emilio Fede, nell’ambito del filone del processo denominato Ruby Bis. Il giornalista è stato giudicato colpevole del reato di favoreggiamento della prostituzione e tentativo di induzione per le serate nella villa di Silvio Berlusconi ad Arcore, e per questo dovrà scontare una condanna di 4 anni e 7 mesi di reclusione. Ovviamente amareggiato lo stesso Emilio Fede, oggi 87enne in pensione, che ha commentato la sentenza con tali parole: «Alla mia età è una prova che credo di non meritare – le sue parole riportate da Affaritaliani.it – anche perchè non ho fatto nulla». Fede ha poi aggiunto, ribadendo per l’ennesima volta la sua innocenza: «E’ una sentenza che fa riflettere. E ad alta voce lo ripeto: si può mai pensare che io, Emilio Fede, abbia indotto a prostituirsi ad Arcore cinque o sei ragazze che avevo appena visto e quasi non conoscevo? Questa e’ una prova importante per me, per la mia famiglia e per la gente che mi vuol bene. Spero che il giudice che ha deciso la mia condanna abbia ben riflettuto. Io accetto e vado avanti con la mia famiglia». Condannata nell’ambito dello stesso processo anche Nicole Minetti, ex consigliera comunale di Milano, che dovrà scontare 2 anni e 10 mesi: «E’ un’ingiustizia, non me l’aspettavo. Ho sempre avuto fiducia nei giudici però questa volta è andata così», aggiungendo che le sentenza vanno rispettate anche se «questa mi pare davvero ingiusta». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



RUBY BIS: FEDE E MINETTI CONDANNATI PER PROSTITUZIONE

Arrivano nuovi aggiornamenti dopo la sentenza di Cassazione sul processo Ruby bis, che ha visto condannati in via definitiva Emilio Fede e Nicole Minetti rispettivamente a 4 anni e 7 mesi e 2 anni e 10 mesi di reclusioni. Come riportano i colleghi de La Gazzetta del Mezzogiorno, l’ex direttore del Tg4 dovrebbe scontare la prima parte della pena in detenzione domiciliare, anziché in carcere, per poi chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali: essendo la pena superiore ai 4 anni, la Procura generale deve emettere un ordine di carcerazione, ma la difesa di Emilio Fede può ricevere trenta giorni per chiedere la detenzione domiciliare come ultrasettantenne. Per quanto riguarda invece Nicole Minetti, potrà richiedere fin da subito l’affidamento in prova. Attesi aggiornamenti nei prossimi giorni… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



“ATTIVITA’ PROSTITUTIVA NELLE CENE”

La Cassazione ha confermato la condanna a 4 anni e 7 mesi di reclusione per Emilio Fede e a 2 anni e 10 mesi per Nicole Minetti nel processo Ruby bis. Sono stati dichiarati inammissibili i ricorsi della difesa. Diventa quindi definitiva la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Milano il 7 maggio 2018 per il reato di favoreggiamento della prostituzione (e per l’ex direttore del Tg4 anche di tentativo di induzione) per le serate nella villa di Silvio Berlusconi ad Arcore. La condanna è stata stabilita in secondo grado per il processo Ruby Bis anche grazie alle testimonianze di Imane Fadil, morta lo scorso primo marzo. E quindi risulta confermata anche la natura delle serate di Arcore. «Io non c’entro assolutamente niente, sono altri i responsabili. Mi aspetto giustizia, di essere assolto. Ma sono stato già condannato dall’informazione. Io pago…», aveva dichiarato in passato Emilio Fede. (agg. di Silvana Palazzo)



“IMANE FADIL ATTENDIBILE”

La Cassazione ha chiesto la conferma delle condanne per Emilio Fede e Nicole Minetti, come stabilito dall’appello bis nel processo “Ruby bis”. I due sono accusati di favoreggiamento della prostituzione per le serate nella villa di Silvio Berlusconi ad Arcore, mentre solo per l’ex direttore del Tg4 anche del tentativo di induzione. Per il sostituto procuratore generale della Cassazione, Pina Casella, il verdetto “bis” è «ineccepibile». E dunque per Emilio Fede è stata chiesta la conferma della condanna a 4 anni e 7 mesi di reclusione, mentre per l’ex consigliera lombarda Nicole Minetti di 2 anni e 10 mesi. Nella sua requisitoria all’udienza del processo “Ruby bis” in corso in Cassazione, il pg della Cassazione ha spiegato che «le dichiarazioni di Imane Fadil sono pienamente attendibili e la veridicità delle sue dichiarazioni sulle serate di Arcore sono ampiamente confermate dai riscontri di Chiara Danese e Ambra Battilama e da intercettazioni telefoniche».

RUBY BIS, CASSAZIONE CHIEDE CONFERMA CONDANNE FEDE E MINETTI

Il sostituto procuratore generale della Cassazione, Pina Casella, ha aggiunto che Emilio Fede «le aveva prospettato le serate di Arcore conoscendo le difficoltà economiche della ragazza e le aveva fatto pressioni per farle passare la notte con Berlusconi». Ma la ragazza non ha fornito prestazioni sessuali dietro compenso, ma «nell’ambito di un rapporto consolidato». E quindi «correttamente la Corte d’appello di Milano, nel processo bis, ha qualificato come attività prostitutiva quella che si svolgeva ad Arcore». E questo è sufficiente, aggiunge Casella, «per escludere che le ragazze fossero delle mantenute, dato che al massimo si può parlare di “favorite di turno”». Per il Pg Emilio Fede è stato considerato in maniera congrua «il garante delle serate di Arcore e il punto di riferimento per tutto quanto ruotava attorno al format di queste serate», invece Nicole Minetti era la «indispensabile cerniera tra Berlusconi e le ragazze a lui destinate».