Nelle scorse ore è tornato d’attualità il caso del brutale assassinio del povero Giuseppe, il bambino di appena 8 anni ucciso a Cardito lo scorso 27 gennaio: gli inquirenti hanno arrestato anche la mamma del piccolo, con l’accusa di concorso in omicidio e tentato omicidio nei confronti dell’altra figlia. Intanto sono emersi nuovi particolari su questa famiglia che faceva vivere i figli nel terrore. Pare infatti che molti a Cardito sapevano dei pestaggi che subivano con frequenza quei bambini, fra cui le maestre del piccolo Giuseppe, che non hanno mai pensato di denunciare i fatti, e che prima dell’interrogatorio post-omicidio avrebbero deciso di concordare una versione unica, smentendo di essere a conoscenza dei maltrattamenti. Avrebbero quindi risposto con strafottenza, come sottolinea Fanpage, alle domande delle forze dell’ordine, ribattendo punto su punto. Bisognerà quindi capire se nei loro confronti possa scattare qualche accusa, anche se al momento, bisogna sottolinearlo, non vi è alcuna insegnante sul registro degli indagati. Diverso atteggiamento invece quello tenuto dalle maestre dell’altra bambina pestata, che hanno ammesso di essere a conoscenza dei precedenti pestaggi, vedendo i lividi sul corpo della piccola, e mostrando un piccolo rimorso di coscienza quando interrogate. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BIMBO UCCISO A CARDITO: CLIMA DI TERRORE IN FAMIGLIA
Il 27 gennaio a Cardito moriva il piccolo Giuseppe, bimbo di soli 8 anni. In carcere per quell’omicidio efferato, il patrigno Tony Badre, ma da ieri la svolta: anche la madre è stata arrestata con gravissime accuse, concorso in omicidio volontario aggravato dai futili motivi, nonché tentato omicidio verso la sorellina più grande. La donna, Valentina Casa, sarebbe stata di fatto complice del proprio compagno, cercando di occultare le prove di quel terribile pestaggio. La mamma del piccolo Giuseppe è stata così rinchiusa presso la casa circondariale di Pozzuoli, e probabilmente sono state le dichiarazioni della figlia più grande a indurre la procura a richiedere gli arresti della donna. La figura della mamma del piccolo Giuseppe era stata fin da subito oggetto di indagini e di attenzioni da parte dell’opinione pubblica: dal giorno dell’omicidio del piccolo Giuseppe ci si è sempre infatti domandati come mai la madre della vittima non sia intervenuta per fermare il fidanzato, ma abbia assistito inerme al pestaggio, totalmente succube del proprio compagno
BAMBINO UCCISO DI BOTTE A CARDITO: ARRESTATA LA MAMMA
Gli ultimi risvolti sembrerebbero quindi smentire tale ipotesi, e la madre, non solo non è intervenuta per difendere i figli, ma ha addirittura aspettato a chiamare i soccorsi, il tempo che Tony sia andato a comprare una pomata in farmacia per provare a “salvare” il piccolo Giuseppe. Questi fatti, uniti alla testimonianza dell’altra figlia picchiata quel tragico 27 di tre mesi fa, hanno così indotto gli inquirenti ad apporre le manette ai polsi di Valentina Casa. Un concorso di violenza che probabilmente non si limiterà al solo episodio del brutale pestaggio di Giuseppe, ma anche ad altri episodi di violenza, visto che i maltrattamenti andavano avanti ormai da mesi in quella famiglia, così come confermato dai vicini di casa e dalle insegnanti dei bambini, che spesso uscivano di casa con evidenti ecchimosi sul volto e su altre parti del corpo. Un vero e proprio clima di terrore e di inferno quello dei piccoli bimbi di Cardito, che è poi sfociato in un epilogo drammatico come appunto l’omicidio di Giuseppe.