Emilio Fede non dovrà andare in carcere per scontare la condanna definitiva a 4 anni e 7 mesi, come stabilito ieri dalla corte di Cassazione in merito al processo Ruby Bis. La procura generale di Milano ha infatti deciso, come riferito poco fa dall’edizione online de Il Fatto Quotidiano, di accogliere l’istanza di differimento della pena, presentata dal legale dell’ex direttore del telegiornale di Rete 4, Salvatore Pina, con l’obiettivo di chiedere che il proprio assistito possa scontare la pena ai domiciliari. La difesa di Emilio Fede ha sempre puntato, in caso di condanna, ai domiciliari, alla luce del fatto che il giornalista è entrato nella terza età, avendo quasi 88 anni. Come ricorda Il Fatto Quotidiano, la sospensione dell’ordine di carcerazione non sarà però automatica, di conseguenza non è da escludere che la procura generale possa decidere di non sospenderla, con Fede che finirebbe quindi in carcere in attesa che si pronunci sulla richiesta degli arresti domiciliari, la Sorveglianza.
EMILIO FEDE: NIENTE CARCERE, SI AI DOMICILIARI
Niente reclusione in carcere invece per Nicole Minetti, che è stata condannata a 2 anni e 10 mesi di galere, ma la cui pena verrà sospesa potendo richiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali. Ricordiamo che sia l’ex consigliere comunale di Milano quanto l’ex direttore del Tg4, sono stati condannati per il reato di favoreggiamento della prostituzione. Su Emilio Fede pesa inoltre un’altra condanna, precisamente per la vicenda riguardante alcuni falsi fotomontaggi hot: secondo l’accusa lo stesso giornalista avrebbe fatto confezionare ad hoc dei falsi scatti per ricattare i vertici di Mediaset. Una vicenda che risale a 7 anni fa, al 2012, quando venne “fatto fuori” dalla stessa televisione meneghina: Fede sperava di ottenere un accordo di buonuscita più vantaggioso, e tentò la via del ricatto. Nicole Minetti, invece, era stata recentemente condannata ad un anno e 8 mesi in primo grado nel processo rimborsopoli al Pirellone, quando era consigliera del Popolo delle Libertà.