In attesa dell’apertura del processo per l’omicidio di Manuel Careddu, il 18enne di Macomer, in Sardegna, ucciso per un presunto debito di droga lo scorso 11 settembre, oggi sono stati pubblicati da La Nuova Sardegna alcuni stralci dell’interrogatorio a cui è stato sottoposto il branco. Per il delitto del lago Omodeo, sono cinque i giovani coinvolti, tutti accusati di occultamento di cadavere ed ovviamente di omicidio premeditato. Tra loro anche alcuni minorenni tra cui una ragazza alla quale Manuel rivolge le sue ultime parole prima di essere ucciso: “Mi ha infamato”. La giovane è attualmente detenuta in un carcere minorile del Lazio ed era la fidanzata di Christian Fodde, il 20enne di Ghilarza, in provincia di Oristano, secondo l’accusa l’autore materiale dell’omicidio. Lo scoro ottobre, nel corso dell’interrogatorio avvenuto subito dopo il suo arresto, al cospetto del procuratore di Oristano, del sostituto e dei militari il 20enne racconta la trappola nella quale cadde il giovane Manuel, quindi rivela con quale arma lo ha colpito. Si trattava di una piccozza che teneva nascosta sotto la felpa. “Non urlava”, ha confessato, “Riccardo (Carta, uno degli arrestati, ndr) ha tenuto Manuel a terra, io ho chiesto a C. (altro minorenne arrestato, ndr) di legarlo ma lui non l’ha fatto. Si è rifiutato, poi l’ho colpito con la pala che avevo preso dal cassone della moto Ape di Riccardo. L’ho colpito solo io, più volte, ho chiesto a C. di colpirlo ma non lo ha fatto”.
OMICIDIO MANUEL CAREDDU: RACCONTO CHOC
E’ un raccolto choc quello relativo all’uccisione di Manuel Careddu, ma c’è spazio anche per la ricostruzione dell’occultamento del cadavere, avvolto in un telone e trascinato via per poi essere seppellito ad una profondità di venti centimetri in un terreno roccioso tra Ghilarza, Aidomaggiore e Abbasanta, dove aveva lavorato lo stesso Fodde. Proprio in quel fazzoletto di terra poco distante da altre campagne della famiglia dell’arrestato, il corpo del 18enne fu rinvenuto a circa un mese dal suo delitto. Le dichiarazioni trapelate dall’interrogatorio di Christian, tuttavia, secondo quanto riferito da La Nuova Sardegna sarebbero differenti rispetto a quelle rilasciate dall’amico Riccardo Carta. Il processo prenderà il via il prossimo 10 giugno e vedrà. Nel frattempo un altro giovane, Nicola Caboni, il quale fu coinvolto nel delitto solo in un secondo momento accusato di aver aiutato il branco a nascondere il corpo, ha già patteggiato a pena di quattro anni per soppressione di cadavere. Per i due minorenni coinvolti invece la data del processo è fissata al prossimo 10 settembre. Si tratta dei due diciassettenni (difesi dagli avvocati Gianfranco Siuni e Giancarlo Frongia) i quali compariranno davanti ai giudici del Tribunale minorile di Cagliari.