«Sono orgoglioso perché mio figlio è morto sul campo, facendo il suo dovere». Così parla il padre del maresciallo Vincenzo Carlo Di Gennaro, il carabiniere ucciso nella sparatoria di Cagnano Varano, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera. Contadino in pensione, dopo aver ricevuto la telefonata del comandante generale dell’Arma, Giovanni Nistri, ha parlato con don Andrea Tirelli, parroco della vicina chiesa di San Bernardino. «Mio figlio Vincenzo è morto sul campo, facendo il suo dovere». Quelle di Luigi Di Gennaro sono parole piene di orgoglio, ma anche sofferenza: «Già soffro di cuore e dopo la morte di mia moglie e adesso pure di mio figlio, è diventato un dolore troppo grande da sopportare. E io voglio morire in pace». Il maresciallo Vincenzo Di Gennaro era fidanzato con Stefania Gualano, estetista. Insieme coltivavano tanti progetti: dovevano sposarsi e andare a vivere in una casa da poco acquistata, facendo sacrifici col suo stipendio. (agg. di Silvana Palazzo)



VINCENZO CARLO DI GENNARO, CHI ERA CARABINIERE UCCISO A FOGGIA

Vincenzo Carlo Di Gennaro è il carabiniere ucciso nella sparatoria a Cagnano Varano, in provincia di Foggia. Il maresciallo vicecomandante era in servizio nel centro cittadino quando è stato raggiunto dai colpi di pistola di un uomo con precedenti penali. «Il maresciallo era celibe e non lascia figli, diranno le prime note di agenzia. Ma tutti noi ne siamo orfani. I familiari, gli amici, i colleghi. Chiunque abbia a cuore la giustizia e conosca il valore della vita», ha scritto l’Arma dei Carabinieri su Facebook nel dare l’annuncio della morte di Vincenzo Carlo Di Gennaro. Ma del 46enne morto nella mattinata di oggi, sabato 13 aprile, ha parlato anche il sindaco del comune del foggiano, Claudio Costanzucci Paolino. «Una persona straordinaria, un maresciallo che conoscevamo da tempo, dalla grande professionalità, sempre disponibile e pronto a sacrificarsi per il suo lavoro». Il carabiniere non è originario di Cagnano Varano, ma lavorava lì da tempo. «Sono convinto che lo Stato reagirà nel modo più giusto e opportuno perché tutti chiedono sicurezza». Intanto ha annunciato che verrà proclamato il lutto cittadino e che il Comune si costituirà parte civile.



“ERA UNA BRAVA PERSONA, RISPETTATA DA TUTTI”

Il militare era in servizio dal 2013 nella stazione di Cagnano Varano. Non era sposato e viveva a San Severo con il padre. «Era una brava persona, bravissima persona, rispettata da tutti in paese», così lo descrivono gli abitanti del paesino in cui lavorava. Il messaggio che l’Arma dei Carabinieri ha scritto per Vincenzo Carlo Di Gennaro dopo la notizia della sua morte nella sparatoria a Cagnano Varano è a dir poco toccante. «Una vita umana vale il mondo intero. E così il maresciallo maggiore Vincenzo Carlo Di Gennaro, 46 anni, morendo in servizio nella piazza di Cagnano Varano (FG), il paese dove lavorava presso la locale Stazione Carabinieri, è un mondo che scompare». Nel post sono state precisate anche alcune circostanze relative all’omicidio: ad ucciderlo è stato un uomo con precedenti penali che ha estratto una pistola durante un controllo e sparato, ferendo anche un altro carabiniere, a cui sono andati gli auguri di pronta guarigione. «Arrivederci nel cielo, Vincenzo. Il viaggio ti sia lieve». Ma i colleghi di Vincenzo Carlo Di Gennaro stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto. Pare che la pattuglia avesse fermato per un controllo un’auto con a bordo un pregiudicato. Questi avrebbe sparato uccidendo appunto il maresciallo e ferendo in modo non grave un altro militare.