Non si placa la polemica e le indagini sulla sanità in Umbria dopo gli arresti dello scorso 12 aprile contro il segretario del Pd regionale Gianpiero Bocci e l’assessore regionale alla Salute e coesione sociale Luca Barberini: dalle inchieste della Guardia di Finanza emerge un sospetto e presunto “sistema” che avrebbe pilotato e controllato l’intero mondo della sanità umbra non solo sui due politici Pd accusati e arrestati. Indagata la presidente della Regione Catiuscia Marini, oggi si è dimesso il direttore generale dell’ospedale di Perugia, Emilio Duca, finito anche lui agli arresti domiciliari: «Nei prossimi giorni, a brevissimo, avremo nuovi vertici. In questi giorni abbiamo un facente funzione, un professore medico dell’università di Perugia che sta svolgendo la funzione temporanea straordinaria ma nelle prossime 24-48 ore avremo dei nuovi vertici», ha fatto sapere il Presidente della Regione sotto accusa per la Sanitopoli dell’Umbria dalle varie opposizioni in Consiglio Regionale. I consiglieri umbri dei gruppi regionali Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Misto-Umbria Next, Misto-Fiorini per l’Umbria hanno formalmente inviato alla presidente dell’Assemblea legislativa, Donatella Porzi, il documento con la mozione di sfiducia: «il clima politico generatosi all’indomani dei rilievi apparsi sui giornali abbia incrinato irreparabilmente l’autorevolezza dell’Istituzione regionale in materia sanitaria, e in ragione di ciò si ritiene che la Giunta regionale non sia più nelle condizioni di assicurare le proprie funzioni di governo».



SANITOPOLI UMBRIA: LE ACCUSE DEL PROCURATORE

Manca l’affondo del M5s che invece, in maniera insolita rispetto ai tanti altri precedenti scandali nelle Regioni italiane, si tiene in posizione più “guardinga” e “garantista”: «È stato un incontro positivo, abbiamo apprezzato la lettera del ministro che ci ha offerto collaborazione. Abbiamo insieme deciso un percorso per arrivare entro 24-48 ore alla nomina di un commissario per assicurare continuità e autonomia all’Azienda sanitaria di Perugia. Con il ministro abbiamo concordato un  percorso ma anche ipotizzato indicazione nomi e competenze anche del ministero», scrive la Marini su Facebook dopo l’incontro avvenuto a Roma con il Ministro della Salute Giulia Grillo a Trastevere. È indagata ma sostiene comunque di essere parte lesa in tutta la Sanitopoli dell’Umbria: «Abbiano già due nomi per i vertici della Asl di Perugia ma dobbiamo chiedere loro la disponibilità. Daremo alla presidente Marini alcune opzioni da cui scegliere. Parallelamente prosegue la nostra attività ispettiva per garantire che l’erogazione dei servizi non sia compromessa da questa situazione», commenta la titolare della Sanità Pubblica in quota M5s. Per il procuratore di Perugia, Luigi De Ficchy «c’è stata una gara a far scoprire l’indagine sui presunti concorsi pilotati per le assunzioni all’ospedale di Perugia»: non solo, per il magistrato l’intera inchiesta di Sanitopoli si è dovuta “fermare” «dopo che nell’ufficio del direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Emilio Duca, sono state trovate alcune microspie in seguito a una bonifica da lui stesso ordinata». Il mondo della sanità umbra, secondo il procuratore, è affetto e caratterizzato «da una profonda omertà»: non ancora fissati gli interrogatori di garanzia dei vari arrestati in area Pd.

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