Il computer di Mario Biondo e le modifiche effettuate dopo la sua morte: continua l’inchiesta de Le Iene sul misterioso decesso del cameraman siciliano, con le contraddizioni della moglie Raquel che non convincono. I magistrati hanno scoperto che quindici giorni dopo la morte del cameraman sul suo portatile era stato installato un software per il controllo da remoto, un’operazione effettuata dal cugino della moglie Enrique. Nel corso del processo è spuntata la rete wi-fi dell’azienda per cui lavora: «Il 14 giugno ero alla sede della mia azienda? Sì. Aveva il pc di Mario? No. E come si è connesso dalla rete dell’ufficio? Io non so come si è connesso, io so che mi sono connesso a quel computer e ho potuto installare il controllo remoto». Un’altra rete internet rinvenuta è PSalvador, quella della sua abitazione: «Connessioni dopo la morte di Mario? Io non mi ricordo, non ricordo di aver fatto connessioni. Non lo so, non mi ricordo».



E lo stesso Enrique nel 2014, molto prima delle contraddizioni, aveva parlato così ai genitori del siciliano: «Non c’è niente da nascondere. Riguardo le ricerche che faceva Mario, il computer è lì. Lì ci sono tutte le informazioni, non è stato toccato niente. Non so se quella notte ci fosse qualcun altro là. Quello che posso dire è che Raquel non era lì, perché Raquel era con me. Raquel l’ho portata io (a Madrid, ndr). Mario aveva bevuto e aveva consumato droga. Usava droga? Sicuro. Questo te lo garantisco io, ho la certezza che lo faceva. Se sono sicuro che non lo hanno ammazzato? Sono sicuro». Anche lui ha parlato della tesi del gioco erotico finito male: «Io non credo che si sia ucciso, penso che.. Gioco erotico? Sì, perché no… Ti masturbi vestito? Però ascolta, cosa aveva addosso?». «Io quello che ti dico è: Raquel ha messo tutta la sua disposizione» prosegue il cugino, ma la risposta del padre e della madre di Mario è netta: mai. Questa la replica di Enrique: «Va beh, non abbiamo più niente da dirci. Non vi ha mai aiutati? Non c’è bisogno che me lo dica tu, perché io l’ho visto, io l’ho visto!». Clicca qui per vedere il video del servizio de Le Iene. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



LA PERIZIA SUL PC

Sono emerse nuove contraddizioni sul presunto suicidio di Mario Biondo e la sua morte inspiegabile. Li approfondirà “Le Iene” nella puntata di oggi, martedì 16 aprile. C’è un nuovo capitolo infatti nell’inchiesta di Cristiano Pasca sulla morte del cameraman italiano trovato senza vita nella sua casa a Madrid e sposato da poco con la giornalista spagnola Raquel Sanchez Silva. La famiglia di Mario Biondo continua a chiedere verità e giustizia. Lo fanno da sei anni, da quando la polizia spagnola ha archiviato il caso come suicidio. Ci sono nuovi dettagli che sembrano non tornare. Si parla di una perizia sul computer di Mario: risultano alcuni interventi che sarebbero stati fatti dopo la sua morte. Sul portatile sarebbe stato installato 15 giorni dopo la morte un software per il controllo da remoto, quindi per accedere al pc senza bisogno di averlo fisicamente tra le mani. Chi lo ha installato, visto che la vedova sostiene di non essere pratica di computer? Ma le stranezze non finiscono qui.



MARIO BIONDO SI È SUICIDATO? NUOVE CONTRADDIZIONI

La conferma che quel computer sia finito nelle mani di qualcun altro, a parte la moglie di Mario Biondo, arriva dai collegamenti wi-fi dall’azienda del cugino della giornalista spagnola, che fa proprio il tecnico informatico. Ma queste sono solo alcune delle contraddizioni di cui oggi ci parlerà “Le Iene” nel servizio di Cristiano Pasca. Negli ultimi servizi il programma di Italia 1 ha acceso i riflettori sulle contraddizioni che emergerebbero dalle parole di Raquel Sanchez Silva ai magistrati italiani che hanno aperto le indagini dopo la denuncia dei genitori di Mario Biondo. Era un cameraman siciliano che nel 2011 lavorava per l’edizione spagnola dell’Isola dei Famosi. Quell’anno Raquel Sanchez Silva era inviata. Durante le riprese cominciò una relazione che continuò a Madrid, tanto che si sposarono nel 2012. Meno di un anno dopo il matrimonio il cameraman è stato trovato impiccato nel salotto di casa a Madrid. Per la polizia spagnola è suicidio, ma la famiglia ha sporto denuncia contro ignoti in Italia per omicidio. E dalle indagini italiane emergono le prime contraddizioni e i punti d’ombra.