Sono già 600 i milioni di euro donati per la ricostruzione di Notre Dame, la cattedrale di Parigi fortemente danneggiata durante l’incendio scoppiato ieri sera. Stando a quanto riportato da Il Sole 24 Ore, a mobilitarsi in queste ultime ore sono stati tutti i grandi gruppi industriali francesi, a cominciare dal miliardario Francois Pinault e dal gruppo LVMH, due multinazionali del mondo della moda che comandano i marchi più noti del fashion business, e che avrebbero versato 300 milioni di euro in totale. «La famiglia Arnault e il gruppo Lvmh – la breve nota diffusa da Lvhm, che stanziato un assegno da 200 mln – vorrebbero mostrare la loro solidarietà in questo momento di tragedia nazionale e si associano alla ricostruzione di questa straordinaria cattedrale, che è un simbolo della Francia, del suo patrimonio e della sua unità». A loro si è quindi accodata l’Oreal, che con la famiglia Bettencourt Meyers e la Fondazione Bettencourt Schueller, ha stanziato una donazione di altri 200 milioni. Quindi 50 dal comune di Parigi, 20 da JcDecaux, 10 da Fimalac, Tlc Bouygues e Societè Generale. Quindi 9 dalla Bce e 2 dalla regione Auvergne-Rhone Alpes. Promesse donazioni anche da parte di Apple, anche se non è stato specificato di quanto. Va sottolineato come quella della società di Cupertino non sia la prima donazione “pubblica”, visto che spesso e volentieri, quando succedono catastrofi in giro per il mondo, è sempre in prima linea negli aiuti (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PINAULT E ARNAULT, DONAZIONE A NOTRE DAME
A meno di 24 ore dal rogo tremendo che ha devastato la Cattedrale di Notre Dame a Parigi, è già partita la gara di solidarietà in Francia con una raccolta fondi multimilionaria per ricostruire uno dei simboli del Paese. E dopo che il colosso L’Oreal ha annunciato lo stanziamento della somma di 200 milioni per la ricostruzione, a ruota sono arrivati Bernard Arnault, proprietario del gruppo che possiede il marchio Louis Vitton, e anche François Henri-Pinault, multimiliardario francese che ha già donato 100 milioni di euro. “Sentivo di dover fare qualcosa guardando le immagini della tragedia di Notre Dame: non potevamo rimanere così a guardare” ha spiegato Pinault nel corso di una intervista, aggiungendo che la rinascita della cattedrale parigina ora dovrà avvenire con la massima celerità. (agg. di R. G. Flore)
APERTA LA RACCOLTA FONDI PER LA CATTEDRALE
Il mondo del lusso si mobilita a Parigi per ricostruire la cattedrale Notre Dame. La famiglia di Francois Pinault, a capo di Kering che controlla tra gli altri Gucci e Balenciaga, ha annunciato la donazione di 100 milioni di euro, a cui si aggiungono i 200 stanziati dall’altro big del lusso, Lvmh, a capo di marchi come Fendi, Bulgari, Dior, Guerlain, Givenchy e Louis Vuitton. Considerato uno degli uomini più ricchi al mondo, Francois Pinault è al 23esimo posto nella classifica stilata da Bloomberg con il suo patrimonio da oltre 37 miliardi di dollari. Di origini relativamente modeste, il multimilionario bretone 82enne lasciò la scuola a 16 anni per lavorare nella segheria del padre. Dopo aver creato la sua azienda, dedicata alla compravendita di legnò, acquisì la catena di negozi Printemps e Chateau Latour. Gli interessi della famiglia Pinault, di cui fa parte anche l’attrice messicana Salma Hayek sposata col figlio Francois-Henri, non si limitano solo al mondo della moda. Possiedono il club francese Rennes, il marchio sportivo Puma e la casa d’aste Christie’s. Il suo amore per l’arte è dimostrato dalla collezione di oltre duemila opere d’arte e dalla gestione di due musei con la Fondazione Pinault. (agg. di Silvana Palazzo)
CHI È FRANCOIS PINAULT
Si chiama Francois Pinault, è un miliardario tra i più noti e influenti d’Europa e nelle scorse ore davanti alla tremenda tragedia della Cattedrale di Notre Dame a Parigi ha staccato un assegno da 100 milioni di euro come prima donazione per la ricostruzione. Ieri sera il sito della Fondazione Notre Dame è andato in tilt per la eccessiva richiesta di accessi da tutto il mondo: volevano tutti donare qualcosa per far ripartire, da subito, l’opera di ricostruzione di uno dei simboli vivi e “carnali” dell’Europa culturale e religiosa. Pinault, imprenditore e fondatore della catena di produzione lusso PPR, ha voluto dare il suo “contributo”: il multimiliardario proprietario del Gruppo Kering è stato tra i primi a rispondere all’appello di Macron per la sottoscrizione nazionale e internazionale di ricerca fondi per far rivivere lo splendore della cattedrale. 83 anni, sposato con 4 figli, il magnate è un grande appassionato d’arte e possiede numerose collezioni in tutto l mondo (è proprietario del Palazzo Grassi di Venezia nonché fautore del restauro di Punta della Dogana). Una famiglia ricca che non si ferma solo al padre: il figlio Francois-Henry Pinault (sposato con l’attrice Salma Hayek) è Ceo del Gruppo Bering e controlla marchi di moda come Balenciaga, Alexandre McQueen, Bottega Veneta, Gucci, Saint Laurent con un patrimonio da oltre 28 miliardi di dollari.
LA “LOTTA” DI DONAZIONI TRA PINAULT E ARNAULT
Detto questo, la donazione e l’esser benefattore non è un dovere e soprattutto non è nulla di scontato nel mondo arcimiliardario e spesso “staccato” dalla realtà di tutti i giorni: non solo, a volte – raramente – rischia anche di essere “emulato” come gesto in una battaglia a suon di donazioni cui stiamo assistendo in queste ore post-crollo. L’incendio di Notre Dame ha fatto staccare un assegno da 200 milioni di euro dal rivale principale di Pinault, ovvero Bernard Arnault patron del gruppo Louis Vuitton Moët Hennessy (LVMH): «La famiglia Arnault e il gruppo LVMH, solidali in questo momento di tragedia nazionale, si associano alla ricostruzione di questa straordinaria cattedrale, simbolo della Francia, del suo patrimonio e della sua unità» scrive la famiglia Arnault in un comunicato. Il gruppo rivale dei Pinault e di PRR è capo a marchi del calibro di Bulgari, Christian Dior, DKNY, Ce’line, Guerlain, Givenchy, Kenzo, Loro Piana, Fendi e ovviamente Louis Vitton.