RETTIFICA DEL 2 MAGGIO 2019 In merito a quanto riportato nell’articolo seguente, ci è giunta richiesta di rettifica nel passaggio in cui sono stati riportati stralci delle intercettazioni dell’inchiesta sulla sanità umbra pubblicati da Il Corriere dell’Umbria. Nello specifico, occorre precisare che Maria Rita Franconi, il cui nome veniva riportato in tali stralci con l’indicazione di soggetto indagato, “è uno stimato medico dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni; non è impiegata presso la Regione Umbria, né presso la USL Umbria 1; è del tutto estranea ai fatti ed alle notizie che si leggono nel contestato articolo e non è coinvolta ad alcun titolo nell’indagine”. Ci scusiamo pertanto con Maria Rita Franconi e con i nostri lettori per le inesattezze indicate negli stralci delle intercettazioni che abbiamo riportato.



Terremoto in Umbria dopo la scandalo sanità che ha visto le dimissioni della presidente dem Catiuscia Marini. Il segretario federale della Lega Matteo Salvini ha annunciato che mercoledì pomeriggio sarà a Perugia, atteso in Piazza Italia, con il Carroccio che ha commentato in una nota: «Le dimissioni della governatrice non sono sufficienti. Lei e tutta la sua casta chiedano scusa agli umbri e a tutti quei giovani che in questi anni sono stati costretti ad emigrare perché soffocati, a quanto pare, da quel sistema clientelare che più volte la Lega ha evidenziato e riscontrato. Non parliamo solo del terremoto che ha colpito la sanità, ma anche dei dati economici negativi con l’Umbria ai minimi storici, della disoccupazione in costante crescita, delle infrastrutture fatiscenti o dei fondi speciali trovati per gli immigrati, quando fuori ci sono umbri senza un tetto sopra la testa. Si dia, dunque, parola ai cittadini ritornando al voto il prima possibile». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



WALTER VERINI: “GESTO DI GRANDE FORZA”

Prime reazioni dal mondo politico dopo le dimissioni della presidente dell’Umbria Catiuscia Marini dopo lo scandalo sanità. Come riporta Umbria 24, il commissario dem regionale Walter Verini ha elogiato il gesto dell’ex governatrice: «Catiuscia Marini ha compiuto un gesto di grande forza etica e politica. Un atto non obbligato, non richiesto, ma che lei ha voluto decidere secondo i principi che ha sempre seguito: fare prima l’interesse generale dei cittadini, quello delle istituzioni, e infine quello della comunità politica più vicina. La presidente Marini è una persona seria e anche questa scelta, certamente difficile lo conferma». Queste, invece, le parole dell’europarlamentare umbra del Movimento 5 Stelle Laura Agea: «Le dimissioni di Catiuscia Marini mettono la parola fine a un sistema marcio di gestione del potere. Il Partito Democratico chieda scusa a tutti gli umbri. È arrivato il momento che la nostra splendida Regioni ritorni ai suoi cittadini. Il mio ringraziamento va ai consiglieri regionali Maria Grazia Carbonari e Andrea Liberati e a tutti gli attivisti del Movimento 5 Stelle per essere un baluardo a difesa della trasparenza e dei diritti di tutti. Adesso si cambia anche in Umbria». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



CATIUSCIA MARINI SI E’ DIMESSA DA PRESIDENTE

Alla fine Catiuscia Marini si è dimessa da Presidente della Regione Umbria: dopo ore di “pressioni” sia interne al Pd che dalle opposizioni, la decisione della ormai ex Presidente è stata comunicata con un discorso pronunciato in Aula consiliare. «Io sono una persona per bene, per me la politica è sempre stata fare l’interesse generale, da sindaco della mia città, da europarlamentare, ed in questi anni di presidente di Regione. Quello che sta accadendo non solo mi addolora, ma mi sconvolge e sono sicura che ne uscirò personalmente a testa alta, perché – credetemi – io non ho niente a che fare con pratiche di esercizio del potere che non siano rispettose delle regole e della trasparenza, rifuggendo sempre da consorterie e gruppi di potere.  Le istituzioni vengono prima delle persone che le guidano e non possono avere ombre che rafforzerebbero il già difficile rapporto di fiducia con i cittadini. Ritengo doloroso ma giusto rassegnare le mie dimissioni da presidente della Regione Umbria, perché ritengo di tutelare così l’istituzione che ho avuto l’onore di guidare, traguardare l’immagine della mia regione e della mia comunità e al tempo stesso avere la libertà di dimostrare la mia correttezza come persona e come amministratore pubblico. […] So di fare la cosa più giusta per l’Umbria, questa mia bellissima terra, ricca di storia, cultura e valori di solidarietà». Il Segretario Pd Zingaretti, dopo aver invocato “responsabilità”, ha commentato immediato «Voglio ringraziare Catiuscia Marini, che con le sue dimissioni ha scelto di mettere al primo posto il bene della sua Regione. Catiuscia, in questi anni è stata al servizio delle istituzioni e dell’interesse generale e ha garantito all’Umbria sviluppo e qualità della vita e dei servizi. E’ stata una guida apprezzata per i suoi territori e benvoluta dalla sua comunità. Ora, sebbene in presenza di un’indagine che è ancora allo stato preliminare, ha scelto con responsabilità di fare un passo indietro proprio allo scopo di evitare imbarazzi e strumentalizzazioni per la sua Umbria. Da garantisti, aspetteremo che la giustizia faccia il suo corso prima di emettere giudizi definitivi. Spero lo facciano tutti».

VERINI COMMISSARIO AD INTERIM

Non è un processo quello di Nicola Zingaretti (“Non confondiamo un avviso di garanzia con una sentenza giudiziaria” ha ammonito il segretario del Pd) ma di fatto pare che il numero uno del Nazareno abbia scaricato Catiuscia Marini, governatore della Regione Umbria dopo lo scandalo che ha travolto la Sanità locale. In un incontro con i giornalisti nella sede della stampa estera, Zingaretti ha infatti ammesso che si aspetta dalla Marini “senso di responsabilità”, forse invitandola a trarre le dovute conseguenze da una vicenda che almeno per ora non la vede coinvolta in prima persona, ma ricordando pure ai presenti, nemmeno troppo sibillinamente, che “ora vogliamo aprire una discussione molto seria su cosa significhi gestire il potere”. Infatti, già nelle ultime ore la nomina da parte del segretario di Valter Verini quale commissario ad interim del Pd umbro la dice lunga sulla volontà di tagliare i ponti col passato e cercare di uscire indenni da uno scandalo che rischia di minare la credibilità del partito alla vigilia delle Elezioni Europee. (agg. di R. G. Flore)

IL GOVERNATORE VERSO LE DIMISSIONI?

Questo pomeriggio, i consiglieri della Regione Umbria dei gruppi “Misto Ricci presidente – Italia civica”, Movimento 5 Stelle e Misto Fiorini per l’Umbria hanno annunciato di aver depositato una formale richiesta di istituzione di una Commissione di inchiesta regionale sul sistema dei servizi sanitari umbri dopo lo scandalo che ha coinvolto mezzo Pd. L’atto rientra nel regolamento previsto dall’articolo 54 dello Statuto della Regione Umbria e richiede, riporta l’Ansa, «la necessità di una ricognizione immediata politico-istituzionale e organizzativo-gestionale sul sistema dei servizi sanitari regionali, per definire atti legislativi e di gestione per un sistema preventivo di monitoraggio e controllo». Nel frattempo, è bufera nel Pd nazionale dopo le durissime parole di Calenda e il sostanziale “scaricamento” avvenuto tramite le brevi parole utilizzate dal Segretario Zingaretti, restio comunque a “cacciare” la Presidente Marini, già di per suo vicina alle dimissioni secondo le fonti consiliari dei media umbri. «L’Umbria non è Casal di Principe, l’Umbria è civiltà», è invece il commento (non senza privo di polemiche) lasciato da Valter Verini, deputato Pd, quest’oggi a Mattino5 con il Segretario Zingaretti che ha poi dovuto “correggere il tiro” del collega per evitare di identificare un territorio intero come composto da corrotti e incivili.

ZINGARETTI “SCARICA” LA MARINI

«Dirò tutto in assemblea»: questo lo striminzito commento lanciato da Marini all’ingresso in Regione Umbria dopo che nelle prossime ore potrebbero consumarsi le dimissioni della n.1 del Pd regionale dopo lo scandalo sanità che continua ad imperversare nelle inchieste. in realtà il giorno decisivo potrebbe essere il prossimo 23 aprile quando le mozioni di sfiducia contro la Presidente Marini sono calendarizzate in Consiglio Regionale. Intervenendo invece ai cronisti della stampa estera, il Segretario dem Nicola Zingaretti ha provato a non sbottonarsi troppo sullo scandalo Sanitopoli (a differenza di quanto fatto stamane da Calenda, ndr): «Confido nel senso di responsabilità e nelle valutazioni della presidente Marini perché faccia ciò che è meglio per l’Umbria e la sua comunità». In merito all’inchiesta invece, il neo leader Pd sottolinea «So che c’è un consiglio regionale convocato, attendiamo fra credo qualche ora di verificare le valutazioni rispetto alle rilevanti novità emerse».

SCANDALO SANITÀ NEL PD UMBRIA

Lo scandalo del Pd e della sanità in Umbria non sembra trovare argine all’emorragia di intercettazioni, operazioni potenzialmente illegali e inchieste sugli arrestati e sulla stessa Presidente della Regione Catiuscia Marini. Dopo l’incontro ieri con il Ministro Grillo per dirimere la road map sulla sanità dopo il caos esploso tre giorni fa con i primi arresti, la Presidente dem è sotto l’attacco incrociato non solo delle opposizioni (Lega e Centrodestra su tutte) ma anche all’interno del suo stesso Partito Democratico la sua posizione vacilla ogni ora di più. Finora “protetta” dal Segretario Zingaretti, la Marini stamane ha ricevuto un duro colpo e affondo dall’ex Ministro Calenda (candidato alle Europee come capolista di Siamo Europei-Pd): «La situazione in Umbria è vergognosa, le intercettazioni sono molto chiare, dal punto di vista giudiziario è noto che si è sempre innocenti fino a prova contraria ma la responsabilità politica è gravissima». L’ex manager in area dem non usa mezzi termini nell’intervista mattutina di Radio Anch’io su Radio Rai1 e attacca ancora «La rimozione del segretario (regionale, ndr) Bocci non è sufficiente e, in caso di coinvolgimento provato, la Presidente della Regione Marini si deve dimettere come si fa in ogni paese normale. Perderemo l’Umbria? Perderemo l’Umbria, ma lo faremo con onore, perché in politica mantenere l’onore è la prima cosa».

L’INTERCETTAZIONE SU MARINI

La posizione di Marini e di tutto il Pd dell’Umbria è ovviamente sotto accusa e rischia di tramutarsi nell’ennesimo colpo da ko per i dem nell’avvicinarsi all’appuntamento delle Europee di fine maggio. Dopo gli arresti di Luca Barberini (Assessore regionale alla Sanità), Gianpiero Bocci (segretario umbro del Partito democratico), Emilio Duca (direttore generale dell’Azienda ospedaliera) il fuoco incrociato contro la Presidente della Regione è più che comprensibile. Sul Corriere dell’Umbria viene poi pubblicata anche una lunga intercettazione – emersa dai verbali dell’inchiesta – dove si delinea una posizione ancora più complicata di Catiuscia Marini in merito all’inchiesta sui concorsi pilotati in Regione negli ultimi anni: «Catiuscia Marini dice al suo consigliere politico Valentino Valentino di mettere le traccedella prova scritta in una busta e di portarle alla ‘…Marisa, quella della Lega Coop…’, così da farle avere alla candidata”. È il 10 aprile 2018: Duca subito dopo l’acquisizione delle tracce, consegnate da Maria Rita Franconi (indagata) nel suo ufficio, fa sapere alla presidente che ha “i temi”, hanno ricostruito i pm Paolo Abbritti e Mario Formisano» si legge nelle carte pubblicata dai media umbri. Intanto la stessa Marini si è detta più volte del tutto estranea alla vicenda: «Ho sempre lavorato perché il sistema dell’amministrazione pubblica fosse trasparente, con un rigore morale considerato perfino troppo rigido. Sono estranea alle accuse e so che posso ancora onorare il Pd e l’istituzione che rappresento», ha spiegato ieri al Corriere della Sera.