L’operatrice sanitaria accusata a Prato di atti sessuali con minore e violenza sessuale per induzione verrà ascoltata di nuovo, per la terza volta. Sono emersi infatti nuovi elementi sulla 31enne, che ha avuto una relazione con un ragazzino oggi 15enne da cui peraltro ha avuto un figlio. Questa è la prima conseguenza dell’incidente probatorio di lunedì, nel quale il ragazzino ha ricostruito i rapporti con la donna, che le dava ripetizioni di inglese, fornendo una versione diversa da quella della donna. Questa versione però confermerebbe il quadro accusatorio, visto che i rapporti sessuali sarebbero cominciati quando il giovane aveva solo 13 anni. Nel suo racconto l’ex allievo della donna avrebbe confermato le pressioni della 31enne per non interrompere la loro relazione, ma ci sarebbe di più. I nuovi particolari sono stati introdotti dall’avvocato Roberta Roviello, che rappresenta il ragazzino e la sua famiglia. Stando a quanto riportato da La Nazione, la procura ora vuole fare accertamenti in merito.



PRATO, FIGLIO DA 15ENNE: NUOVE ACCUSE CONTRO “PROF”

Il legale ha anche depositato nuovi documenti, ma non si tratta di foto o video: sono stati allegati alla denuncia contro la donna. Quindi la 31enne verrà sentita dalla procura per precisare le imputazioni a suo carico in base a quanto emerso nell’incidente probatorio. Quindi, come riportato da La Nazione, potrebbero esserle contestate nuove accuse. La donna era già stata convocata per la prossima settimana, quindi verrà ascoltata per la terza volta dai magistrati, dopo le dichiarazioni spontanee a inizio indagine e l’interrogatorio di garanzia di inizio aprile. Nell’incidente probatorio il ragazzino avrebbe parlato anche del marito della donna, fornendo elementi utili a confermare l’accusa di alterazione di stato: avrebbe riconosciuto il figlio piccolo, pur sapendo di non essere il padre. In questo caso non è chiaro se verrà convocato in procura anche lui. La prima volta comunque non si è presentato. L’indagine comunque potrebbe essere chiusa in tempi rapidi: la versione del 15enne è ritenuta credibile dagli inquirenti, ma il quadro potrebbe farsi più pesante per l’indagata.

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