I prefetti che applicano la circolare antidegrado a “dispetto” dei sindaci è qualcosa che non solo non viene accettato ma viene anche contrastato da Luigi Di Maio, passato all’ennesimo scontro con il collega Matteo Salvini dopo la “fragile pace” vissuta oggi sul tema dell’aumento Iva. «Io sono dell’opinione che chi governa lo scelgono i cittadini. E’ l’abc della democrazia. Esprimi un voto e poi giudichi al termine del mandato. Io la vedo così» ha fatto sapere il vicepremier M5s dopo che la “direttiva Salvini” sulla sicurezza ha fatto venire più di un dubbio in casa M5s per un’eventuale “vendetta” politica sulla querelle Lega-Virginia Raggi. Il degrado urbano è l’ultima frontiera, quasi appendice, del Decreto Sicurezza voluto fortemente dal Ministro leghista e già questo pomeriggio aveva aggiunto «Nelle prossime ore inviterò tutti i prefetti una direttiva per cacciare i balordi dalle città. […] Auspico la massima collaborazione dei sindaci. Il Viminale è sempre al loro fianco, ma nel caso dei sindaci distratti c’è sempre il supporto dei prefetti per contrastare illegalità e degrado».
CIRCOLARE ANTIDEGRADO
Era partita da Bologna e Firenze l’ordinanza anti-balordi che avrebbe potuto portare, nel giro di qualche mese, una circolare del Viminale in tutta Italia contro il degrado nei centri città (e non solo) in aggiunta alle misure già contenuto nel Decreto Sicurezza su stretta volontà di Matteo Salvini. Ora però una nuova direttiva del Ministro degli Interni (dopo quella già assai discussa in queste ore sui migranti e la nave Mare Jonio, ndr) rischia di scatenare non poche polemiche nel Governo: stavolta – scrive Repubblica – l’ordinanza antidegrado prevede una stretta sulle “zone rosse” per frenare criminali, spacciatori, abusivi e balordi in generale all’interno delle piazze centrali d’Italia. Nella circolare – in attesa di vederla nero su bianco – pare che si legittimino poteri straordinari con i quali i prefetti potranno intervenire scavalcando i sindaci ogni volta che i primi cittadini, nonostante i nuovi strumenti (come il Daspo urbano, ndr) previsti dal decreto sicurezza, non saranno in grado di mantenere la sicurezza e il decoro urbano. È in particolare il caso di Roma a saltare all’occhio come primo “esempio” cui potrebbe dirigersi la circolare Salvini, giusto pochi giorni dopo la querelle con la sindaco Virginia Raggi sulla (mala) gestione della Capitale.
LA “STRETTA” DI SALVINI A FIRENZE
La direttiva del Viminale – inviata a tutti i prefetti e per conoscenza al capo della polizia Franco Gabrielli – fornisce «indirizzi operativi su ordinanze e provvedimenti antidegrado e contro le illegalità» e si propone di dare molto potere ai prefetti «ogni qualvolta emerga la necessità di un’azione di sistematico disturbo di talune condotte delittuose che destano nella popolazione un crescente allarme sociale». L’intento principe è quello di sradicare le piazze dello spaccio, la presenza di pusher e attività criminali all’interno delle città principali: dal prossimo 31 maggio il Viminale chiede ai tutti i prefetti di inviare ogni 3 mesi report sul monitoraggio condotto e sulle ricadute delle ordinanze adottate. Secondo le anticipazioni date dall’Ansa, i provvedimenti delle Prefetture potranno arrivare fino all’allontanamento «nei centri urbani caratterizzati da una elevata densità abitativa e sensibili flussi turistici oppure che si caratterizzano per l’esistenza di una pluralità di istituti scolastici e universitari, complessi monumentali e culturali, aree verdi ed esercizi ricettivi e commerciali». In particolare riferendosi alle non poche polemiche generate dalle occupazioni abusive di Firenze, è lo stesso Salvini a chiarire oggi ai microfoni dell’Askanews «Basta occupazioni: le direttive del Viminale e il decreto sicurezza offrono armi in più per combatterle. Auspico la massima collaborazione dei sindaci. Il Viminale è sempre al loro fianco, ma nel caso di sindaci distratti c’è sempre il supporto dei prefetti per contrastare illegalità e degrado. Un esempio è l’ordinanza anti-balordi del prefetto di Firenze Laura Lega, sulla base della quale emanerò a breve una direttiva che verrà applicata in tutta Italia».