Antonio Virelli lotta per la verità sulla morte della moglie Stella Migale, deceduta lo scorso 24 giugno 2014 all’ospedale di Desenzano del Garda mentre dava alla luce Andrea, scomparso sette mesi dopo la madre. L’uomo, intervenuto a La vita in diretta, ha parlato della sua battaglia per riaprire il caso, archiviato dalla Procura con l’assoluzione di tutti i medici: «Gli orari non sono quelli. Nessuno mi ha mai ascoltato o ha voluto sentire la mia versione» spiega Antonio. La donna era in ospedale dal pomeriggio, alle 4.30 è entrata in sala travaglio ma venti minuti dopo, alle 4.50, la situazione è degenerato. Il figlio Andrea è nato alle 5.41: «Cinquanta minuti, non riesco a darmi una risposta. Non mi capacito perchè siano serviti 50 minuti per far nascere mio figlio: è stato un parto cesareo dopo che è stato predisposto un parto naturale, decisione presa per farlo uscire prima penso».
ANTONIO VIRELLI CHIEDE GIUSTIZIA
«La nostra era una vita felice, normale, eravamo speranzosi per la nascita del secondogenito: dopo 15 anni si può capire la contentezza che c’era in noi. Avendo già una femminuccia, si coronava il sogno. Per nove mesi tutto procede splendidamente, si fanno i preparativi e ci si prepara ad accogliere il bambino. Il nome? Era una fase travagliata, in tre avevamo un’idea diverse e non avevamo deciso il nome neanche il giorno prima del parto» spiega Antonio Virelli, con il piccolo Andrea che sette mesi dopo, il 30 gennaio 2015, si spegnerà. Spiega il marito di Stella Migale: «Lui non c’era: c’era solo il corpo, il cervello era totalmente spento. Non ha mai pianto, mai toccato qualcosa, mai mangiato qualcosa di suo, è sempre stato alimentato artificialmente. Non ha mai avuto alcuna emozione». Come dicevamo, il caso è stato archiviato e i medici assolti, ma l’uomo insieme all’avvocato Gianfredo Giatti sta provando a fare riaprire il processo: «Lo stiamo chiedendo, siamo arrivati alla terza fase. Nessuno ci dà ascolto, nessuno vuole scalare a fondo. Quello che cerco è la verità: voglio sapere cos’è successo, non voglio dei colpevoli ma sapere perché sono morti mia moglie e mio figlio».