Celebrazioni di Giovedì Santo in tutta Italia: a Bari, alla Basilica di San Nicola, la tradizione dei sepolcri ha emozionato centinaia di persone. Come riporta Bari Viva, l’usanza per le celebrazioni della Pasqua ha avuto luogo nella meta più frequentata dei fedeli baresi dove sono custodite le statue che, nella giornata di domani, sfileranno per le strade del borgo murattiano. Una sfilata legata alla tradizionale processione dei misteri in cui si rievoca la passione di Gesù Cristo. Basilica affollatissima per assistere alla funzione dei sepolcri: ricordiamo che, secondo la tradizione, le chiese da visitare devono essere in numero dispari. A Firenze, invece, l’arcivescovo Giuseppe Betori, ha ricordato il dramma di Notre Dame: «Abbiamo ancora negli occhi le fiamme che hanno divorato la guglia e il tetto di Notre Dame, angosciati per la rovina che ha subito la cattedrale di Parigi, ma alla fine rincuorati che la sua struttura abbia resistito e lasci sperare un pieno recupero, in termini pasquali una risurrezione di una così importante espressione della storia del cattolicesimo, dell’arte e della Francia. Ci sentiamo vicini alla comunità cattolica e alla gente tutta della capitale francese, accompagnando la loro prova con l’offerta di ogni utile aiuto, come hanno fatto le autorità della nostra città e quelle dell’Opera della nostra cattedrale e di altre basiliche e istituzioni culturali fiorentine; altrettanto vicini vogliamo essere con la preghiera, perché il Signore dia forza in questo momento di prova e coraggio nell’impegnativo lavoro di ricostruzione», riporta Toscana Oggi. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
NAPOLI, IL GIORNO DELLA TRADIZIONALE ZUPPA DI COZZE
Il Giovedì santo a Napoli è tradizione mangiare la zuppa di cozze. Si tratta di un’usanza che è stata tramandata negli anni dai tempi dei Borbone, e che nel capoluogo campano viene osservata in maniera quasi ossessionante: basta vedere le file nei ristoranti quest’oggi per capirlo. La zuppa di cozze si consuma soprattutto a cena, ma la tradizione originale vuole che la si mangi a pranzo. Ma come nacque la ricetta e di conseguenza la tradizione? Come detto in apertura, fu Ferdinando I di Borbone a introdurla. Il nobile era molto goloso di pesce e di frutti di mare, ed in particolare delle cozze che lo stesso pescava a Posillipo. Il padre domenicano, Gregorio Maria Rocco, un frate, gli ammonì però, almeno durante la settimana santa, di non abbuffarsi, e Ferdinando, non volendo comunque rinunciare alle sue amate cozze, chiese ai suoi cuochi di preparargli una ricetta meno sontuosa: nacque così la zuppa di cozze con pomodoro e salsa di peperoni. La notizia in breve tempo fece il giro della città, e da quel giorno si è tramandata negli anni, fino ad arrivare ai giorni nostri. La zuppa, nel corso del tempo, venne anche realizzata nella sua versione più povera, quella con le lumache, preparata comunque con lo stesso sugo della ricetta originale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BUON GIOVEDÌ SANTO 2019
Inizia oggi, con il giovedì santo, il Triduo pasquale, ovvero, gli ultimi tre giorni della vita di Cristo prima della resurrezione dello stesso a Pasqua, nella giornata di domenica. Si proseguirà domani con il venerdì santo, giorno in cui si ricorda la morte di Gesù in croce, e si chiuderà sabato. Tre giorni, che forse non molti sanno, iniziano dopo la Quaresima, finita ufficialmente ieri, e che si aprono questa sera con la Missa in Coena Domini. In ogni chiesa si rivive la famosa ultima cena del Signore, la tavola imbandita e gli apostoli a fianco di Gesù che pranza con i suoi discepoli e che annuncia il suo imminente tradimento. E così sarà, perché Giuda, ex apostolo, venderà Gesù per trenta denari, schierandosi a fianco degli zeloti nella lotta “politica” alla figura di Cristo che stava divenendo troppo grande. E’ il giorno anche della famosa lavanda dei piedi, come appunto fece Gesù con i suoi apostoli come atto di sottomissione: all’epoca, infatti, erano gli schiavi a lavare i piedi ai loro padroni, nonché le mogli nei confronti dei mariti. Pietro si rifiutò inizialmente di subire la lavanda, non carpendo il vero significato della Chiesa che il primo dei potenti deve farsi ultimo e servo. Come ricorda Quotidiano.net, i paramenti liturgici sono di colore bianco nella messa del giovedì santo, e la giornata si apre la mattina con la Messa crismale, durante la quale il vescovo benedice in cattedrale gli olii santi: quello del crisma, dei catecumeni e degli infermi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BUON GIOVEDÌ SANTO 2019
Il grande scrittore Phillips Brooks scriveva in merito al periodo di Pasqua «O sepolcro, tu non non tenerlo più a lungo; La morte è forte, ma la vita è più forte; Più forte del buio, è la luce; Più forte del male, è la giustizia…». Una poesia carica di speranza, un augurio ricco di “luce” che pure sembra contrastare con le nubi e il buio che il nostro tempo odierno sembra conferire ogni giorno che passa. Dei begli auguri di Pasqua in questo senso sono stati dati anni fa in un passaggio degli scritti di Susanna Tamaro che in maniera ancora più “semplice” prova a trattare il tema della speranza: «Il periodo che precede la Pasqua è il periodo in cui la vita si muove nuovamente verso la sua pienezza e, con questa sua forza oggi così poco compresa, spinge anche noi a rinnovarci, ad abbracciare con una nuova visione lo scorrere incerto della vita». Quest’anno dentro l’uovo perché non inserire una frase, un augurio o una poesia con anche un minimo accenno di “senso”? (agg. di Niccolò Magnani)
BUON GIOVEDÌ SANTO 2019: GLI AUGURI DI PAPA FRANCESCO
La Pasqua 2019 si avvicina e il tempo per scegliere immagini, gif o frasi d’auguriDal Signore risorto oggi imploriamo la grazia di non cedere all’orgoglio che alimenta la violenza e le guerre. Ma di avere il coraggio umile del perdono e della pace“. Dite che il destinatario degli auguri ascolterà almeno il Papa?
BUON GIOVEDÌ SANTO 2019: LA POESIA DI GUIDO GOZZANO
Se credete che il messaggio d’auguri del Santo Padre non si adatti alla personalità dei vostri amici o parenti, per questa Pasqua 2019 avete comunque un’alternativa, quella di affidarvi alla cultura. Chi meglio di un poeta è in grado di incarnare i sentimenti, le emozioni, le tradizioni che caratterizzano il giorno di Pasqua? Il suggerimento che vi diamo, dunque, è quello di affidare i vostri auguri ad un poeta di primo piano come Guido Gozzano che con la sua “Pasqua” sembra dipingere un quadro delicato:”A festoni la grigia parietaria/come una bimba gracile s’affaccia/ai muri della casa centenaria./Il ciel di pioggia è tutto una minaccia/sul bosco triste, ché lo intrica il rovo/spietatamente, con tenaci braccia./Quand’ecco dai pollai sereno e nuovo/il richiamo di Pasqua empie la terra/con l’antica pia favola dell’ovo“.