In Procura in queste ore procedono le indagini al fine accertare le reali responsabilità della madre di Gabriel ma nella confessione, secondo le ultime indiscrezioni, ci sarebbe ancora qualcosa che non è stato raccontato. Al momento infatti non sarebbe ancora emerso alcun riscontro sulla tesi della donna legata all’incidente stradale. Nessun segno riconducibile a lesioni tipiche da incidente. Solo a quel punto lei ha confessato tutto senza versare neppure una lacrima ma pronunciando solo un “mi dispiace”. Agli inquirenti ha raccontato di non essere stata da sola ma insieme al papà del bimbo – che non è suo marito – che abita in un altro paese con un altro figlio ed una compagna. A suo dire, come spiega l’inviata de La vita in diretta, l’uomo saltuariamente veniva a trovarla; ieri ha raccontato che erano insieme, avevano avuto un rapporto, il bimbo piangeva e lei lo ha ucciso. Il compagno è stato ascoltato per ore ma ha asserito che in quegli attimi si trovava in campagna. Un alibi che però sarebbe stato smentito dalla sua nuova compagna che, in sua difesa, ha invece raccontato che si trovava con lei. Dov’è la verità? Attorno al caso ci sono ancora troppe bugie e molte cose che non tornano. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
PADRE SENTITO PER TUTTA LA NOTTE
Il piccolo Antonio Gabriel Faroleto di appena due anni e mezzo era sdraiato senza vita davanti alla porta di casa. Ad ucciderlo, strangolandolo, sarebbe stata proprio la sua giovane madre la quale al momento ha riferito diverse versioni discordanti ma il caso non può dirsi affatto chiuso. Tutto è ancora da accertare ma intanto sono emerse indiscrezioni importanti a partire dalla posizione del compagno di Donatella Di Bona, la madre 28enne arrestata, nonché padre del piccolo ucciso. Secondo quanto emerso da La Vita in Diretta, infatti, pare che l’uomo sia stato sentito a lungo, fermato in caserma per tutta la notte e solo da poco ha potuto fare ritorno a casa. Ma perchè è stato convocato? E cosa ha raccontato agli inquirenti? Tutto resta ancora aperto ed in attesa di risposte, a partire dalle reali condizioni della madre che, secondo una vicina, era depressa da tempo. Intanto l’intera comunità e non solo è sotto choc per quanto accaduto al bimbo Gabriel. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“ERA DEPRESSA, MOLTI LO SAPEVANO”
Era depressa la mamma di Frosinone che ha ucciso il suo bambino di due anni, il piccolo Gabriel. A spiegarlo è stata una vicina di casa della ragazza, Donatella Di Bona, residente in Piedimonte San Germano: «Conoscevo Donatella – le parole della donna ai microfoni di Fanpage – ma i nostri rapporti erano di buon vicinato. Ci dicevamo ‘buon giorno’ e ‘buona sera’, nulla di particolare, tuttavia è una ragazza conosciuta in zona e molte persone sapevano che stava male. Vedevo Gabriel qualche volta per strada – ha aggiunto – mentre passeggiava insieme alla nonna». Su ieri pomeriggio, mercoledì 17 aprile, la vicina ha invece spiegato: «Quando sono venuta a conoscenza di quanto accaduto ero qui ma l’ho saputo solo dopo che il bimbo non c’era più». La donna era in casa mentre la madre uccideva il figlio, ma ha spiegato di non essersi accorta di nulla se non fino a quando ha notato uno strano via-vai di gente: «Ieri ho visto un gruppo di persone, ma non Donatella, c’era troppo gente». Una ragazza, come già anticipato, che soffriva di problemi psichici, e nel piccolo comune dove abitava in molti erano a conoscenza delle sue condizioni: «Molte persone erano al corrente della situazione che stava vivendo, probabilmente in uno stato di depressione post partum. Donatella non lavorava, stava a casa e trascorreva tutto il tempo che aveva a disposizione con suo figlio». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
FROSINONE, BIMBO DI 2 ANNI STRANGOLATO DALLA MAMMA
Una notizia di quelle che fanno male come un pugno allo stomaco, una nuova madre che in preda ad un raptus di follia uccide il proprio figlio. L’ultimo caso giunge dalla provincia di Frosinone, e precisamente dal piccolo comune di Volla a Piedimonte San Germano. In manette una mamma poco più che una ragazza, Donatella Di Bona di 28 anni, incensurata e capace di uccidere un bimbo che era sangue del suo sangue. Nelle ultime ore si è provato a scavare nella vita privata della stessa madre, scoprendo che la stessa aveva subito frequenti attacchi di panchino, ma stando a quanto sottolinea l’edizione online de Il Messaggero, la ragazza non era mai stata in cura per problemi mentali. Fa rabbrividire il modo in cui la donna ha agito, prima strangolando il figlio in strada, per poi dirigersi come se nulla fosse verso casa. A quel punto ha chiamato i carabinieri e i soccorsi: «Me l’hanno ammazzato – ha spiegato – mi hanno investito con mio figlio in braccio». Le forze dell’ordine hanno quindi chiesto alla donna di condurli sul luogo dell’incidente, ma nel punto indicato dalla stessa non vi era alcun segno che potesse far pensare ad un investimento. La versione della Di Bona è così crollata, e davanti al suo avvocato e al sostituto procuratore Valentina Maisto, ha confessato, ma senza lacrime, cinica. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
FROSINONE, BIMBO STRANGOLATO: IL COMMENTO DI SALVINI
«C’è sgomento. Siamo choccati. La nonna faceva lavori socialmente utili ma nessuna differenza da tanti altri nuclei in difficoltà economiche. Ha partecipato all’avviso pubblico pensato da questa amministrazione in collaborazione con i servizi sociali al fine di offrire supporto ai nuclei familiari in situazione di marginalità, ad oggi è impegnata lavorativamente. È in filo diretto con il comune e niente è mai emerso»: spiega così a Ciociaria Oggi il sindaco di Piedimonte San Germano (Frosinone), Gioacchino Ferdinandi, ancora sotto choc per quanto avvenuto al bimbo Gabriel ucciso dalla follia di una mamma che ha pure tentato di nascondere l’omicidio. Addirittura il Ministro degli Interni, Matteo Salvini, ha lanciato su Facebook un suo personale commento sulla vicenda davvero sconvolgente: «Una preghiera per il piccolo Gabriel, volato fra gli angeli a soli due anni. Ma come si può uccidere così?». (agg. di Niccolò Magnani)
28ENNE AFFETTA DA ATTACCHI DI PANICO
E’ stato strangolato dalla mamma il povero Antonio Gabriel Faroleto, il bimbo di due anni morto ieri in provincia di Frosinone, a Piedimento San Germano. Ed oggi, quel comune di 6.500 abitanti situato nei pressi di Cassino, è scosso. La madre, mentre era in giro per fare una passeggiata, avrebbe chiuso la bocca e stretto il collo fino a soffocare il proprio piccolo, semplicemente perché lo stesso faceva i capricci, piangendo e dicendo che voleva andare dalla sua nonna. Donatella Di Bona, la 28enne madre assassina, avrebbe cercato di sviare gli inquirenti, dicendo che il bambino era stato investito da un’auto pirata, per poi cambiare versione e dire che era stata la stessa ad investire il piccolo. Peccato però che sulla sua automobile non vi fossero segni che potessero far presagire un investimento, e dopo ore di interrogatorio alla fine la ragazza ha ceduto. Come riferisce Repubblica, la 28enne era affetta da tempo di alcuni problemi psichici, vittima di continui attacchi di panico e vivendo in condizioni di notevole difficoltà, non si sa se solo salutari o anche economici. Dopo essere stata messa sotto torchio è arrivata la confessione, ed ora la madre è rinchiusa nel carcere romano di Rebibbia, e dovrà rispondere della gravissime accuse di omicidio volontario. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
FROSINONE, BIMBO STRANGOLATO: MAMMA ARRESTATA
Gravissimo fatto di cronaca nera avvenuto stamane in provincia di Frosinone. A Piedimonte San Germano una donna è stata arrestata con l’accusa di aver ammazzato il figlio. La madre si chiama Donatella Di Bona, 29 anni, in manette dopo aver ucciso il suo piccolo di soli due anni. All’inizio l’accusata aveva tentato di nascondere l’accaduto, visto che nel pomeriggio di ieri, mercoledì 17 aprile, aveva chiamato i carabinieri e i soccorsi denunciando che il figlio, il povero Gabriel Feroleto, era stato investito da un’auto pirata che era poi scappata. Peccato però che ai carabinieri tale versione dei fatti non abbia convinto fin da subito, e dopo un lungo interrogatorio, è emersa l’agghiacciante verità: era stata la stessa madre ad ammazzare il figlio dopo averlo strangolato. Quando gli uomini del 118 sono arrivati sul luogo incriminato, per Gabriel non vi era già più nulla da fare, morto sotto la morsa della madre, che in un momento di follia ha deciso di porre fine all’esistenza del suo piccolo.
FROSINONE, BIMBO DI 2 ANNI MORTO: MAMMA ARRESTATA
La donna era stata inizialmente portata in caserma per l’interrogatorio, poi, alle 4:20 della notte fra mercoledì 17 e giovedì 18 aprile, è stato emesso il fermo. Stando a quanto riporta TgCom24.it, citando i carabinieri, sarebbe state lei, Donatella Di Bona, a strangolare Gabriel dopo un raptus di follia. Il motivo? Il figlio voleva tornare dalla nonna, che abitava vicino a loro, e per questo continuava a piangere. «Piangeva e voleva tornare a casa dalla nonna, gli ho stretto il collo e chiuso la bocca per farlo stare zitto», questa sarebbe la confessione della madre, come riferiscono i colleghi di Frosinone Today. Durante l’interrogatorio si è contraddetta numerose volte, ma alla fine le forze dell’ordine sono riuscite a farla confessare, facendole rivelare la cruda realtà. A far sospettare i carabinieri, i graffi sul volto e sul collo che la stessa aveva, molto probabilmente danni recati dal bambino in un tentativo estremo di liberarsi dalla morsa della sua mamma. Per lei l’accusa è quella di omicidio aggravato.