Lega e M5s, scontro totale su Virginia Raggi dopo lo scandalo rifiuti Ama. E il Pd è sul piede di guerra, ecco l’attacco di Luciano Nobili: «La Raggi non è solo il sindaco più incapace della storia di Roma. È anche una patetica bugiarda. Beccata a imporre all’amministratore di Ama un bilancio infedele, dice che aggrediva Bagnacani perché non lavorava. Una domanda: chi lo ha scelto? Lei, Lanzalone, Marra o De Vito?». Questo il tweet di Patrizia Prestipino: «Ora anche le pressioni sulla vicenda Ama. La misura è colma. La Raggi deve andare a casa». Infine, le parole di Roberto Morassut: «Quanto emerge da alcune intercettazioni pubblicate è gravissimo. Si tratta un comportamento inaccettabile per un sindaco ed in generale per un amministratore pubblico. Si sgretola ormai definitivamente il falso mito della trasparenza del Movimento 5 Stelle che con tanta retorica Virginia Raggi aveva usato tre anni fa in campagna elettorale. La città non può più restare in questa drammatica condizione. Virginia Raggi lasci la sua carica e consenta ai romani di continuare a respirare un’aria pulita». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



LE PAROLE DI VIRGINIA RAGGI A PIAZZAPULITA

Virginia Raggi interviene a Piazzapulita per fare chiarezza sullo scandalo bilancio Ama. Il sindaco di Roma ha commentato: «Il manager ha una responsabilità, deve tenere la città pulita: io non ho fatto nessuna pressione. Come vertice dell’amministrazione, mi sono limitata a riportare al manager di questa società una cosa che mi è stata detta dal ragioniere generale del Comune di Roma Capitale, dal direttore generale di Roma Capitale, dall’assessore al bilancio, dal segretario generale, dai dipartimenti e dal collegio dei revisori, ovvero che il bilancio così non era approvabile perché non veritiero e corretto. Io non posso approvare, né io né la mia Giunta, un bilancio che non è veritiero e corretto, non esiste al mondo. Caso mai sono stata io, con i miei uffici, a subire pressioni per approvare un bilancio che non era veritiero e corretto». Una battuta sul leader della Lega Matteo Salvini che invoca le sue dimissioni: «Sarebbe come dire: visto che devi ancora restituire 49 milioni che la Lega in qualche modo si è presa, dimettiti perché non sei in grado di fare il ministro dell’Interno». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



TENSIONE TRA LEGA E M5S

Sono ancora loro, Virginia Raggi e Matteo Salvini al centro della polemica dopo le anticipazioni dell’Espresso sulle parole (non smentite finora, ndr) della sindaca all’ex manager di Ama: «Molto rumore per nulla. Indagano il governatore dell’Umbria Catiuscia Marini per concorsi truccati nella sanità; il sottosegretario della Lega Armando Siri per una presunta tangente di 30mila euro tra Sicilia e Liguria; il segretario del Pd e Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, per finanziamento illecito… ma parlano di me. Parlano di audio rubati in cui dico quello che direbbe qualsiasi altro cittadino di Roma», scrive Raggi su Facebook, che poi passa alle accuse riferite da Bagnacani «Me la prendo duramente con l’ex amministratore delegato dell’Ama perché ci sono i rifiuti in strada e non lo posso accettare. Uso parolacce ma non me ne vergogno perché sono incazzata quando vedo chi pensa a prendere i premi aziendali piuttosto che a pulire la città. Perché questo è quello che si ascolta in quegli audio. Nessuna pressione, ma solo tanta rabbia per chi non ha fatto bene il lavoro per il quale era pagato». Intervistato a Porta a Porta invece, il Ministro Salvini torna all’attacco non lasciando scampo ai colleghi di Governo che oggi hanno chiesto “la testa” del suo fidato Siri: «Io dico che Raggi non è più adeguata a fare il sindaco di Roma non per eventuali irregolarità, non faccio il pm e non faccio il giudice, decideranno loro se ci sono stati reati. Ma se un sindaco della città più importante d’Italia dice ‘i romani fuori dalla finestra vedono la merda’ e ‘ho la città fuori controllo’ è un giudizio politico il mio. Non sei in grado di fare il sindaco, lascia che qualcun altro faccia il sindaco».



FURIA LEGA “SINDACO SI DIMETTA SUBITO”

Chi di Siri ferisce, di Raggi perisce: potremmo riassumere così il caso “del giorno” in casa Governo, con le indagini per corruzione al Sottosegretario leghista Siri e allo “scoop” dell’Espresso sulle conversazioni di Virginia Raggi sull’Ama e le presunte richieste fatte a Bagnacani. «Abbiamo appreso con sconcerto le ultime cronache relative all’amministrazione comunale di Roma e alla gestione di Ama. Notizie inquietanti che non possono lasciarci indifferenti: se quanto riportato dalle intercettazioni corrispondesse a verità, si tratterebbe di un fatto di gravità inaudita. Per rispetto delle regole interne del Movimento cui appartiene, sarebbe opportuno per il sindaco Raggi farsi da parte e presentare subito le dimissioni»: il comunicato al veleno è firmato Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, capogruppo Lega al Senato e alla Camera e non può non leggersi come una “vendetta” dopo l’attacco di Di Maio e Di Battista al collega Siri. Il Ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio spiega nel pomeriggio «Se le anticipazioni giornalistiche che stanno trapelando in queste ore fossero confermate. Ci aspettiamo un gesto finalmente concreto da parte del sindaco Raggi, come chiederebbe il Movimento Cinque Stelle a chiunque si trovasse nelle sue condizioni». Intanto dal Campidoglio arrivano le prime reazioni alle anticipazioni dell’Espresso «non c’è stata nessuna pressione ma la semplice applicazione delle norme, il bilancio proposto da Bagnacani violava le norme e avrebbe garantito premi a ad e dirigenti. Non poteva essere approvato dal socio Roma Capitale e, quindi, dalla Giunta. La sindaca Virginia Raggi – conclude la nota in Campidoglio – non è indagata” nell’inchiesta della procura di Roma sull’Ama».

AMA, NUOVO CASO RIFIUTI

L’inchiesta è partita da L’Espresso con il collega Emiliano Fittipaldi che è venuto in possesso di alcune conversazioni tra il Sindaco di Roma Virginia Raggi e l’ex manager di Ama (la municipalizzata che gestisce i rifiuti nella Capitale) Lorenzo Bagnacani: ebbene, secondo le anticipazioni del settimanale del gruppo GEDI, l’ex dirigente congedato lo scorso febbraio dal Campidoglio avrebbe denunciato ufficialmente alla Procura di Roma la sindaca M5s perché «avrebbe infatti esercitato pressioni indebite su di lui e sull’intero cda dell’azienda, finalizzate a determinare la chiusura del bilancio dell’Ama in passivo, mediante lo storno dei crediti per i servizi cimiteriali». Il possibile “scandalo” che potrebbe occupare le prime pagine dei quotidiani per le prossime settimane, assieme alle indagini sul leghista Armando Siri, rischia di esplodere “in mano” al M5s alla vigilia delle Elezioni Europee: dopo lo scontro con Salvini sul degrado della città di Roma e dopo la gestione dei rifiuti che non da ieri soffre di pecche e costi esorbitanti (con risultati “alterni”), ora una denuncia che mette in campo – secondo l’accusa – l’intervento e il licenziamento in tronco del manager “riottoso” a rispondere alle richieste del sindaco romano. Secondo l’esposto di Bagnacani presso la Procura di Roma, la sindaca avrebbe spinto il manager a togliere dall’attivo dell’azienda «crediti che invece erano certi, liquidi ed esigibili con l’unico obiettivo di portare i conti di Ama in rosso».

LE CONVERSAZIONI TRA RAGGI E BAGNACANI

Un’accusa ovviamente molto grave e che dovrà essere valutata assai peculiarmente da Palazzo Clodio ma che si avvicina di molto alle accuse lanciate dall’ex direttrice del dipartimento Ama Rosalba Matassa contro Giampaoletti, attuale collaboratore di Virginia Raggi nonché indagato per tentata concussione (fonte sempre L’Espresso). Ieri la sindaca lamentava e denunciava alcuni dipendenti di Ama che versavano olio nei tombini, scrivendo su Facebook «il Campidoglio è pronto a prendere provvedimenti disciplinari esemplari per questi dipendenti infedeli, compreso il licenziamento. Sia chiara una cosa – conclude il sindaco – noi non facciamo sconti alle mele marce». Ora però andrà valutata la eventuale rilevanza penale dell’accusa di Bagnacani che ai pm ha inviato anche alcuni audio di conversazioni private avute con Virginia Raggi: secondo l’Espresso, che ne ha pubblicati alcuni in esclusiva, si sente la sindaca attaccare l’ex manager poi licenziato «I romani oggi si affacciano e vedono la merda. In alcune zone purtroppo è così. Quando ai romani gli dico sì la città è sporca però vi aumento la Tari, ma io scateno, cioè mettono la città a ferro e fuoco altro che gilet gialli». Non solo,  al numero uno dell’Ama Bagnacani che le spiegava come lui si sentirebbe «in grande difficoltà a modificare il bilancio davanti a motivazioni squalificate», la Raggi ordinerebbe seccamente secondo l’Espresso «Se tu lo devi cambiare comunque, lo devi cambiare. Punto. Anche se loro dicono che la luna è piatta».