Non bastava l’ennesimo scandalo legato all’Ama, la partecipata del Comune di Roma in merito ai rifiuti, ora è anche l’Atac che “torna protagonista” dopo le già diverse polemiche per le tante stazioni della Metro A completamente chiuse ormai da mesi (su tutte, le centralissime Spagna, Repubblica e Barberini). L’azienda dei trasporti di Roma ha noleggiato negli scorsi mesi 70 nuovissimi bus da Israele per poter migliorare il servizio di trasporto pubblico e iniziare il rinnovamento del parco mezzi dopo i tanti, troppi, incendi dei bus Atac in giro per la Capitale: ebbene, quegli stessi bus attesi dall’estate ora sono parcheggiati in rimessa perché del tutto inutilizzabili. Il motivo? Sono molto inquinanti e perciò al momento per nulla utilizzabili per le strade di Roma. La denuncia giunge dalla consigliera Pd in Campidoglio, Ilaria Piccolo, che ha annunciato anche una interrogazione urgente alla sindaca Virginia Raggi e all’Assessore alla Mobilità Linda Meleo: «I 70 bus usati da Tel Aviv, datati 2008 e presi da Atac in affitto, secondo quanto abbiamo appreso, sono bloccati nei depositi di Salerno e Roma e non entreranno mai in servizio, perché non possono essere immatricolati visto che sono Euro 5 e non Euro 6. Sono in corso incontri con la Motorizzazione, ma il Campidoglio ha già pagato ai fornitori il 16% dell’importo, che è pari a circa 500mila euro al mese. Raggi e Meleo vengano in Aula a spiegare quello che si prefigura come l’ennesimo danno perpetrato ai danni dei cittadini».



L’ENNESIMA BEFFA PER ATAC ROMA

Una beffa e un danno, economico, mica da ridere per la già situazione mezza disastrata di Atac “salvata” con un piano convocato preventivo alcuni mesi fa. Proprio in quell’accordo, la promessa fatta era chiara: «le linee su gomma, ossia gli autobus, nel 2018 hanno percorso 84 milioni di chilometri, ma quest’anno si dovrà arrivare a quota 89,6 milioni e l’anno prossimo addirittura a 94 milioni», spiega con dovizia di particolari oggi il Messaggero. L’ad di Atac Paolo Simioni aveva per questo ordinato 227 nuovi bus ecologici ma l’azienda che li doveva produrre ha avuto a sua volta problemi finanziari e i mezzi non arriveranno prima del prossimo autunno: a questo punto Atac e Campidoglio hanno dovuto “improvvisare” e si sono rivolti alle aziende di Tel Aviv per il noleggio degli autobus. Ora però la nuova beffa che rimette al centro la mancanza, perlomeno, di gestione e competenza nell’affrontare una grave emergenza come i trasporti su strada della Capitale: se poi si aggiunge lo stato delle metropolitane, si scopre l’ennesimo “nodo scoperto” dei disperati cittadini romani.

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