LE PRIME STAZIONI DELLA VIA CRUCIS
E’ iniziata la Via Crucis 2019 al Colosseo. Papa Francesco, in un clima di grande raccoglimento generale, alla presenza di molte famiglie e bambini segue le meditazioni, la voce che legge le meditazioni di Suor Eugenia Bonetti è quella di Francesca Fialdini, volto noto di Rai 1 e conduttrice insieme a Tiberio Timperi de La Vita in Diretta. Le meditazioni partono alla prima stazione, Gesù condannato a morte, con la riflessione sulla figura di Maria, madre del Signore ed esempio di sequela. “Chi più di Maria tua Madre ha saputo essere tua discepola? Lei ha accettato la volontà del Padre anche nel momento più buio della sua vita, e con il cuore in pezzi ti è stata accanto”. Nella Seconda Stazione, Gesù prende la Croce, la riflessione si sviluppa proprio circa la Croce. “Facile – si legge – portare il crocifisso al collo o appenderlo come ornamento sulle pareti delle nostre belle cattedrali o delle nostre case, ma non è altrettanto facile incontrare e riconoscere i nuovi crocifissi di oggi: i senza fissa dimora, i giovani senza speranza, senza lavoro e senza prospettive, gli immigrati costretti a vivere nelle baracche ai margini della nostre società, dopo aver affrontato sofferenze inaudite”. Nella Terza Stazione, invece, Gesù cade la prima volta, si porta alla riflessione della comunità la fragilità umana e la debolezza che anche il Signore ha voluto sperimentare. “Che cosa sarebbe la Chiesa oggi senza la presenza e la generosità di tanti volontari, i nuovi samaritani del terzo millennio?” Ci si chiede. E intanto si comincia a entrare nell’oscurità della notte. (Agg. Vittorio Crippa)
PRONTI PER LA VIA CRUCIS
Questa sera il Colosseo è pronto ad illuminarsi in occasione del rito della Via Crucis che sarà presieduto da Papa Francesco. L’evento sarà come di consueto trasmesso in Mondovisione dalle ore 21.00. Le meditazioni di quest’anno sono state scritte da Suor Eugenia Bonetti e sono incentrate sui “crocifissi” di oggi, ovvero i migranti, i poveri e le vittime della tratta di esseri umani. Secondo quanto è stato rivelato finora, spiega SkyTg24, si mediterà sui “calvari sparsi per il mondo”, tra cui “i campi di raccolta simili a lager nei Paesi di transito, le navi a cui viene rifiutato un porto sicuro, le lunghe trattative burocratiche per la destinazione finale, i centri di permanenza, gli hot spot, i campi per lavoratori stagionali”. Parlando del dramma dei migranti, la religiosa ha commentato: “Il deserto e i mari sono diventati i nuovi cimiteri di oggi”, ribadendo le grandi responsabilità di fronte alle tante morti. Dunque la denuncia della Suora: “Mentre i giovani discutono, chiusi nei palazzi del potere, il Sahara si riempie di scheletri di persone che non hanno resistito alla fatica, alla fame, alla sete. Quanto dolore costano i nuovi esodi! Quanta crudeltà si accanisce su chi fugge: i viaggi della disperazione, i ricatti e le torture, il mare trasformato in tomba d’acqua”. E’ sempre la stessa suor Bonetti però a ribadire il grande lavoro di volontari ed Ong che “hanno rischiato la loro stessa vita, particolarmente nel Mar Mediterraneo, per salvare quella di tante famiglie in cerca di sicurezza e di opportunità. Esseri umani in fuga da povertà, dittature, corruzione, schiavitù”. (Agg. di Emanuela Longo)
PAPA FRANCESCO OGGI AL COLOSSEO
La Via Crucis, la Via del Signore verso la Croce, è la celebrazione centrale del Venerdì Santo: la morte di Gesù, il tradimento e il dolore per quel “calice” che il Signore offre per la vita e la salvezza di tutti noi. Come ogni anno, il rappresentate di Cristo in Terra tiene una Via Crucis “in memoria” di quanto avvenuto 2019 ripercorrendo le stazioni di Gesù verso il Golgotha: dalle ore 21, Papa Francesco guiderà la celebrazione presso il Colosseo con le 14 stazioni quest’anno affidate ad una suora. Nella giornata di oggi, secondo giorno del Triduo Pasquale, si osserva il dolore e il silenzio per la morte di Gesù dopo la terribile Passione in Croce e la sepoltura nel Santo Sepolcro di Gerusalemme. Duemila anni dopo la morte e la passione del Figlio di Dio la Chiesa Cattolica ricorda il gesto perché ancora necessario e assolutamente attinente alle sfide odierne: un dolore, una sofferenza per un amore che se ne va, per un amore che si distacca e muore nella maniera più orribile, ma anche l’attesa più grande per quella luce di Resurrezione annunciata nell’Ultima Cena e promessa all’umanità intera. Come scriveva lo scorso anno alla Veglia di Pasqua nella sua omelia Papa Francesco, in questo giorno «Ti chiediamo invece, Figlio di Dio, di immedesimarci col buon ladrone che ti ha guardato con occhi pieni di vergogna, di pentimento e di speranza; che, con gli occhi della fede, ha visto nella tua apparente sconfitta la divina vittoria e così si è inginocchiato dinanzi alla tua misericordia e con onestà ha derubato il paradiso! Amen!».
LE STAZIONI PREPARATE DA SUOR EUGENIA BONETTI
Mentre lo scorso anno Papa Francesco aveva affidato la preparazione delle meditazioni alle 14 stazioni celebrate nella Via Crucis al Colosseo ad un gruppo di giovani cattolici, quest’anno la scelta è caduta sulla presidente della Associazione “Slaves no more”, Suor Eugenia Bonetti. «Una Via Crucis da percorrere insieme a tutti i poveri, agli esclusi dalla società e ai nuovi crocifissi della storia di oggi, vittime delle nostre chiusure, dei poteri e delle legislazioni, della cecità e dell’egoismo, ma soprattutto del nostro cuore indurito dall’indifferenza», ha spiegato a Vatican News la suora incaricata dal Vaticano di “gestire” le riflessioni di questo Venerdì santo. E come non vedere nella Via Crucis i tanti «bambini, in varie parti del mondo, che non possono andare a scuola, sfruttati nelle miniere, nei campi, nella pesca, venduti e comperati da trafficanti di carne umana, per trapianti di organi, nonché usati e sfruttati … da molti, cristiani compresi. Sono i minori privati del diritto a un’infanzia felice, creature usate come merce di poco valore, vendute e comperate a piacimento», spiega ancora Suor Eugenia che da decenni si batte contro il traffico di esseri umani, di migranti e vittime della tratta. Nell’Ottava Stazione si legge «”Gesù incontra le donne”. E soprattutto alle donne è richiesta la sfida del coraggio, di saper vedere e agire, di considerare il povero, lo straniero, il diverso non … come un nemico da respingere o da combattere ma, piuttosto come un fratello o una sorella da accogliere e da aiutare».
VIA CRUCIS, LA DIRETTA E LA PREGHIERA
Dalle ore 21 nella splendida cornice del Colosseo, come da tradizione Papa Francesco guiderà la Via Crucis per la Città di Roma, 2019 anni dopo il mistero della Passione e morte in Croce di quell’Unico in grado di sconfiggere la morte e il male nel mondo. Tramite la consueta diretta streaming video dal canale YouTube di Vatican News (oltre alla diretta tv su Rai1 e Tv2000), il mondo intero potrà prender parte idealmente alle 14 stazioni “ideate” da Suor Eugenia Bonetti e guidate dal Santo Padre. Nel 2012 Papa Benedetto XVI utilizzò una modalità molto acuta per spiegare il significato recondito della Via Crucis nel Venerdì Santo in pieno “percorso” verso la Pasqua di Resurrezione del Cristo Gesù: «Una via che sembrava senza uscita e che invece ha cambiato la vita e la storia dell’uomo»: un cammino verso il Calvario, un cammino senza speranza, apparente, ma che paradossalmente si ritrova ad essere l’anticamera della Liberazione. Ancora Ratzinger, da poco 92enne «La Chiesa celebra, con intima adesione spirituale, la memoria della morte in croce del Figlio di Dio, e nella sua croce vede l’albero della vita, fecondo di una nuova speranza». Come ogni anno, al termine della Via Crucis, verrà letta la Preghiera che il Santo Padre avrà scritto e composto in occasione della Santa Pasqua e Passione di Gesù: per il 2018 il Pontefice argentino si concentrò sulla figura di Barabba per partire nella riflessione «Dinanzi al tuo supremo amore ci pervada la vergogna per averti lasciato solo a soffrire per i nostri peccati: la vergogna per essere scappati dinanzi alla prova pur avendoti detto migliaia di volte: “anche se tutti ti lasciano, io non ti lascerò mai”; la vergogna di aver scelto Barabba e non te, il potere e non te, l’apparenza e non te, il dio denaro e non te, la mondanità e non l’eternità; la vergogna per averti tentato con la bocca e con il cuore, ogni volta che ci siamo trovati davanti a una prova, dicendoti: “se tu sei il messia, salvati e noi crederemo!”; la vergogna perché tante persone, e perfino alcuni tuoi ministri, si sono lasciati ingannare dall’ambizione e dalla vana gloria perdendo la loro dignità e il loro primo amore».