Sei mamme che non si conoscevano, che si incontrano e che hanno in comune la perdita di un figlio. Storie diverse: il bambino nato morto, il figlio deceduto in un incidente con in comune una cosa: un dolore che non trova fine e la voglia di tornare a vivere. Come è possibile riuscire a farlo? Tutto questo nel libro di Gaia Simonetta, giornalista, anche lei un figlio perso, “Lettere senza confini” dove queste mamme scrivono ai loro figli che non ci sono più. Per estrarre il dolore, soprattutto per condividerlo perché solo attraverso la condivisione del dolore si può tornare a vivere, altrimenti si rimane bloccati dentro di noi.



IL LIBRO

E poi cercare di essere un aiuto a quelle mamme nelle stesse condizioni che ancora non vedono una luce in fondo al tunnel. Nascono le iniziative, una farmacia letteraria ad esempio, dove il libro diventa il medicinale che dà forza, gli incontri, le testimonianze. Hanno percorso una nuova strada che le ha portate a dare vita a progetti che li ricordano con iniziative nelle scuole, con i giovani, nelle palestre, con corse, concorsi letterari e convegni sulla donazione degli organi. “Da un dolore, qualunque esso sia, possono nascere piccoli nuovi mondi e si possono trovare nuove spalle per sorreggere il peso- spiega Gaia Simonetti, autrice del libro”- da questa base nasce il nostro libro”.



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