«Liliana Segre sta bene in un termovalorizzatore». Questa è la frase choc che ha scritto su Facebook un prof di sostegno all’istituto alberghiero “Barbarigo” di Venezia, già militante di Forza Nuova. Nel mirino di Sebastiano Sartori è finita la sopravvissuta all’Olocausto, senatrice a vita nominata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma questo non è l’unico post delirante pubblicato sui social dal prof razzista di Venezia. «La Costituzione è un libro di m… buono per pulircisi il c…», ha scritto ad esempio. Ma si è espresso anche a favore della creazione di «campi di concentramento in Libia, sembra che la proposta sia già condivisa da tutti. A me piace». Non poteva mancare un post sui migranti: «Hanno aizzato un cane contro un ambulante sulla spiaggia. E tutti applaudivano e ridevano». E poi sulla morte della figlia di Himmler: «Dal Valhalla salutaci papà». La vicenda è stata denunciata dal Corriere del Veneto, il cui articolo ha spinto l’insegnante Sebastiano Sartori a chiudere l’account.
PROF RAZZISTA VENEZIA “LILIANA SEGRE IN TERMOVALORIZZATORE”
Ma il caso è finito sul tavolo del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, che su Facebook ha pubblicato un commento in merito ai post dell’insegnante Sebastiano Sartori. «Insegnare è un lavoro bellissimo, una missione da vivere tutti i giorni dando il meglio di sé per educare i nostri giovani. Ma se qualcuno sale in cattedra per seminare odio e falsità evidentemente non si trova nel posto giusto. E va allontanato dalla scuola». I genitori degli alunni dell’alberghiero avevano scritto al preside e presentato un esposto in procura con gli screenshot dei post. Intanto il ministro Bussetti ha «sollecitato una relazione e un’ispezione: voglio verificare cosa sia realmente accaduto». Inoltre, ha parlato di «atteggiamenti e dichiarazioni inqualificabili da parte di un insegnante in Veneto» su cui intende approfondire. «Una volta accertati i fatti, assumeremo tutte le iniziative e le misure, anche sanzionatorie, necessarie a tutelare gli alunni e tutti i docenti che ogni giorno, anche a costo di enormi sacrifici, permettono alla scuola italiana di svolgere il suo fondamentale ruolo per i nostri giovani».