Respinta la richiesta di archiviazione nei confronti di Virginia Raggi, indagata per abuso d’ufficio sul caso stadio Roma. La Gazzetta dello Sport sottolinea che in caso di stop al progetto il club di proprietà Pallotta è pronto a chiedere danni per un miliardo di euro, pochi minuti fa è arrivato il commento della difesa dell’esponente Movimento 5 Stelle: «La sindaca Virginia Raggi è estranea ai fatti e l’iter per l’approvazione del progetto dello Stadio della Roma fu all’epoca rimandato e dopo l’arresto di Parnasi sospeso per consentire ulteriori approfondimenti», le parole degli avvocati Alessandro Mancori ed Emiliano Fasulo riportate dall’Ansa. Ricordiamo che a dare il via all’inchiesta è stato un esposto presentato a giugno 2018 dall’urbanista Francesco Sanvitto, in passato vicino ai grillini. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CASO STADIO ROMA, NUOVI SVILUPPI
Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, è indagata per la vicenda relativa allo stadio di Tor di Valle, la futura casa della squadra di calcio capitolina. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore e da altri quotidiani autorevoli, il primo cittadino capitolino è finita sotto inchiesta per abuso d’ufficio, una vicenda per cui il pubblico ministero aveva chiesto l’archiviazione, misura però non accolta dal gip, che ha invece sollecitato ulteriori indagini alla procura. L’inchiesta è nata da un esposto presentato lo scorso giugno da Francesco Sanvitto, architetto ed urbanista ex del Movimento 5 Stelle, giusto per aggiungere al danno anche la beffa. Nel dettaglio, sarebbe sotto accusa la procedura per il vaglio del masterplan del nuovo stadio della Roma, pubblicato sull’albo pretorio senza passare prima dall’esame del consiglio comunale. Insomma, come si suol dire in questi casi, la Raggi “non ha ucciso nessuno”, ma avrebbe saltato qualche passaggio burocratico che secondo i suoi accusatori avrebbero favorito il noto immobiliarista Luca Parnasi, già al centro di un’inchiesta proprio per il nuovo stadio. Nuove indagini che non fanno altro che turbare ulteriormente i sonni del primo cittadino di Roma, già al centro delle polemiche per le furenti telefonate ad Ama emerse nelle scorse ore. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
VIRGINIA RAGGI INDAGATA PER ABUSO D’UFFICIO
Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, potrebbe subire una nuova indagine. A spiegarlo stamane senza troppi giri di parole è il Corriere della Sera, secondo cui il primo cittadino capitolino, dopo le polemiche suscitate a seguito degli audio con l’ex manager Ama, potrebbe finire nuovamente sotto inchiesta relativamente allo stadio di Tor di Valle. Il gip Constantino De Robbio ha respinto la richiesta di archiviazione della stessa sindaca, prescrivendo alla procura di Roma indagini più approfondite. La vicenda, come ricorda il Corriere, riguarda in particolare la mancata approvazione presso il consiglio comunale di Roma del «verbale conclusivo della Conferenza dei servizi – scrive il quotidiano – in merito al progetto stadio e i denuncianti, l’architetto Francesco Sanvitto del “Tavolo della libera urbanistica” assistito dall’avvocato Edoardo Mobrici, si erano opposti all’archiviazione richiesta dalla Procura». Secondo quanto denunciava l’associazione, vi sarebbe stata un’omissione nell’iter amministrativo, una sorta di scorciatoia che avrebbe favorito il costruttore Luca Parnassi, già incarcerato poi liberato, e al momento sotto indagine proprio per lo stadio della Roma.
RAGGI A RISCHIO INDAGINE PER LO STADIO ROMA
La stessa associazione sostiene che il verbale della conferenza sarebbe dovuto passare per l’assemblea capitolina, per discutere la possibilità di una variante urbanistica, e invece il 12 aprile del 2018 venne pubblicato il progetto e in seguito ufficializzato dopo il deposito presso l’Albo Pretorio. Per rendere ancora più chiara l’intera vicenda, ecco che cosa scrive il gip: «Occorre approfondire la sussistenza e le eventuali ragioni di una evidente violazione di legge che, laddove ravvisata, supererebbe le argomentazioni del magistrato inquirente in tema di dolo intenzionale e dall’altra parte far luce sul tema della mancata convocazione e acquisizione del parere sulla commissione urbanistica nell’iter per l’approvazione della delibera in questione, anche attraverso l’audizione del presidente della Commissione Urbanistica e del consigliere comunale indicati dall’opponente». Un’eventuale indagine non gioverebbe ovviamente al sindaco di Roma, Virginia Raggi, ne tanto meno all’esecutivo, già in combutta per la vicenda legata al sottosegretario Armando Siri.