L’incubo dell’avvocato Calogero Dolce a “La Vita in Diretta”. Il legale è coinvolto dal 2006 in una vicenda giudiziaria i cui strascichi si ripercuotono tutt’ora nella sua vita, nonostante si sia conclusa con una piena assoluzione per non aver commesso il fatto. Calogero Dolce fu indagato e processato dalla procura di Aosta per truffa, in una vicenda che riguardava intermediazioni finanziarie con un paese straniero. Il suo conto corrente fu subito bloccato, e lo rimase per oltre un anno e mezzo impedendogli di onorare il suo debito con la banca, con cui aveva un mutuo. Per questo è diventato insolvente, e pensare che era arrivata l’assoluzione e la sentenza era passata in giudicato. Quella casa è finita all’asta, quindi l’avvocato Calogero Dolce le ha provate tutte per salvarla, ma finora ogni tentativo è caduto nel vuoto. Le conseguenze di questa vicenda diventano sempre più gravi: ad esempio è in black list come pagatore inaffidabile, quindi nessuna banca gli concede mutui e finanziamenti.
L’INCUBO GIUDIZIARIO DELL’AVVOCATO CALOGERO DOLCE
«La verità è che sono stato letteralmente rovinato dalla stessa giustizia di cui in passato mi ero innamorato scegliendo il mio lavoro». Così si è sfogato in passato a Live Sicilia l’avvocato Calogero Dolce. Oggi invece ha parlato a “La Vita in Diretta” del suo incubo. «Ho scritto centinaia di lettere… Non c’è solo un danno economico e patrimoniale, ma anche fisico e mentale», ha spiegato in collegamento con Tiberio Timperi. «La banca ha aspettato solo pochi mesi per mettere la casa all’asta. Io finora l’ho pagata per più di due terzi del valore, a quest’ora avrei già finito di pagarla. Una casa che vale 500mila euro rischia di essere venduta per 80mila euro», ha proseguito Calogero Dolce. Il processo è finito, lui è stato assolto, il conto è stato scongelato ma è un “cliente sgradito”, perché è in black list. «Non posso neppure comprare un telefonino a rate. Ho scritto tante lettere e mi hanno detto tante belle parole, ma non c’è stata alcuna soluzione», ha spiegato l’avvocato.