Violenta aggressione a suon di calci e pugni, la scorsa notte a Palermo, a scapito di Ismaele La Vardera, inviato della trasmissione Le Iene, e del suo autore e operatore Massimo Cappello. Come riferisce il sito della trasmissione di Italia 1, proprio quest’ultimo avrebbe riportato le lesioni maggiori al punto da necessitare il trasferimento in ospedale. Dopo aver denunciato gli accordi della politica siciliana nel film de Le Iene “Il sindaco. Italian politics for dummies”, la coppia Cappello e La Vardera era impegnata ora in una nuova inchiesta per la medesima trasmissione sulla misteriosa morte di Aldo Naro, 25enne palermitano massacrato nel 2015 davanti alla discoteca Goa, allo Zen. Il ragazzo morì per un arresto cardiocircolatorio dopo una violenta aggressione durante la quali subì numerosi calci in testa. Per l’omicidio del ragazzo i giudici hanno condannato a 10 anni un 17enne reo confesso; 2 anni a tre buttafuori della discoteca e assoluzione per altri 5 ragazzi accusati di rissa e favoreggiamento. Pur essendo ancora molto scosso dall’aggressione subita, Ismaele si è concentrato sull’inchiesta che sta seguendo commentando: “Per la morte di Aldo Naro, un giovane per bene e dalla faccia pulita è stata condannata una persona ma non c’è ancora assoluta chiarezza su ciò che è successo”. Da circa un mese e mezzo l’inviato sta cercando di ricostruire la drammatica vicenda relativa al delitto del giovane.
LA VARDERA E AUTORE AGGREDITI: IL CASO ALDO NARO
Tra le persone che sarebbero collegate alla morte di Aldo Naro, Le Iene sono andate a sentire anche una giovane ragazza che lavora in un noto teatro di Palermo. L’inviato Ismaele La Vardera ha così spiegato la violenta aggressione a suo scapito ed a quello dell’autore e operatore finito in ospedale: “All’uscita del teatro ci ha raggiunto un uomo, il fidanzato della ragazza. L’uomo all’inizio si avvicina alla telecamera e ci minaccia verbalmente e poi all’improvviso si scaglia con violenza sull’operatore, che è dovuto andare in ospedale per accertamenti”. L’aggressore, tale Marco, si sarebbe scagliato su Cappello mentre i suoi colleghi tentavano invano di fermarlo. “Noi non abbiamo nessuna intenzione di fermarci e anzi andremo avanti con maggiore fermezza nel tentativo di chiarire le cause e le responsabilità per la morte di Aldo e presenteremo anche denuncia per questa aggressione, anche per tentata rapina perché chi ci ha aggredito voleva portare via la telecamera con il girato”, ha dichiarato la iena. “Oggi più che mai, dobbiamo rilanciare un hashtag che è diventato virale: #giustiziaperaldonaro”.
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