Prof, sesso e figlio con alunno 14enne: gli ultimi sviluppi sul caso di Prato. La donna è indagata dalla Procura per violenza sessuale e atti sessuali con il minore, a cui dava ripetizioni di inglese: come riporta Il Messaggero, l’insegnante ha ammesso di aver avuto una lunga relazione sessuale con il suo allievo, respingendo l’accusa di aver avuto relazioni sessuali quando aveva meno di 14 anni. La professoressa non ha cambiato versione nell’interrogatorio di garanzia sostenuto di fronte al giudice Francesca Scarlatti: ricordiamo infatti che in caso di rapporti sessuali con una persona sotto i 14 anni è stabilito che il consenso non c’è in nessun caso, non esiste. La donna ha dunque confermato che la relazione tra lei e il suo giovane studente era consenziente, voluta da entrambi, anche se i messaggi lasciano presagire ben altro



PROF, FIGLIO E SESSO CON ALUNNO 14ENNE: I MESSAGGI

 «Io non ti amo, come te lo devo dire?», questo uno dei messaggi inviati dal 14enne alla prof rintracciati dalle forze dell’ordine dopo l’analisi dei telefoni e del pc di vittima e carnefice. L’insegnante continuava a chiedere rapporti sessuali, supplicando il giovane: «Mi dispiace che si sia rovinato il rapporto che avevamo, per me era speciale». La vittima ha rassicurato la professoressa, ma lei ha constatato: «Perché mi eviti? non sono scema, so che mi hai detto balle…». «Per me sei la mia malattia e anche la mia cura. Voglio fare sesso con te…» un altro messaggio della 31enne, che ha poi aggiunto: «Come faccio a fidarmi? Prima mi dici vengo quando vuoi, poi mi dici se posso vengo». Netta la replica dell’alunno: «Anche se potessi lo farei contro voglia… facendo così in qualche modo mi obblighi a venire, io ho voglia di studiare e anche tanta, ho poco tempo anche per me stesso».



ATTESA UDIENZA RIESAME DELL’8 APRILE

«La nostra assistita ha chiarito la propria versione non modificandola, ha fornito spiegazioni al gip e ha risposto a tutte le sue domande», le parole dei difensori Mattia Alfano e Massimo Nistri al termine dell’interrogatorio riportate dai colleghi de Il Messaggero. Versione che non combacia con quanto raccontato dalla vittima 14enne, che l’ha denunciata alla polizia insieme ai famigliari, così come con i messaggi di cui vi abbiamo parlato. I legali della professoressa per il momento non hanno depositato la richiesta di revoca dei domiciliari: attesa l’udienza al Riesame di Firenze in programma l’8 aprile 2019. Attese novità anche per quanto riguarda l’incidente probatorio sul racconto del 15enne. Per quanto riguarda il marito dell’accusata, rimane iscritto al registro degli indagati per alterazione dello stato civile: l’accusa è di falsa dichiarazione di paternità del bimbo nato dalla relazione tra la moglie e il 14enne.

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