Prosegue la sua navigazione verso Malta, la nave Alan Kurdi, appartenente all’organizzazione non governativa tedesca, Sea Eye. Aveva chiesto attracco a Lampedusa ma il governo italiano si era rifiutato di concederglielo, di conseguenza l’imbarcazione è stata costretta ad allontanarsi dall’Italia e a virare verso La Valletta, “Il rifugio più vicino”. Soddisfatto il ministro dell’interno, Matteo Salvini, che attraverso la propria pagina Facebook ha commentato la vicenda scrivendo: «Molto bene, in Italia non si passa. #portichiusi». A bordo vi sono 64 migranti più 17 persone dell’equipaggio che son rimaste per due giorni in acque territoriali italiane, prima del salpo appunto verso Malta. Il ministero dell’interno aveva concesso lo sbarco a due bambini di 11 mesi e 6 anni, con le rispettive madri, nonché ad una donna incinta. Niente sbarco invece concesso ai padri presenti a bordo. Una richiesta che non è stata accolta dai cinque, che hanno preferito rimanere vicini ai propri famigliari, evitando la separazione. L’ennesimo scontro fra il governo italiano e una nave delle Ong con a bordo migranti, che ha preferito non forzare il blocco, (come fatto invece recentemente dalla Mare Jonio), scegliendo un altro porto. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ALAN KURDI, MIGRANTI VERSO MALTA/
La nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea Eye si sta dirigendo verso Malta dopo che l’Italia ha negato un attracco a Lampedusa. Il governo aveva accettato lo sbarco di mamme e bambini, che hanno però rimandato al mittente la proposta per non separarsi dai padri/mariti. Il ministro Salvini ha replicato con un “Buon viaggio” e poco dopo è giunta anche la reazione stizzita della stessa Sea Eye: «Salvini non ha umiliato solo i naufraghi, ma sfrutta tutto e tutti per ottenere il massimo vantaggio possibile da questa situazione». Nella giornata di ieri le motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza si erano dirette verso la Alan Kurdi per mettere in sicurezza due bambini, accompagnati a terra con le mamme, e una donna incinta. Ma le quattro persone coinvolte non hanno voluto separarsi dai propri mariti/padri, e di conseguenza sono risalite a bordo dell’imbarcazione. «L’Italia ha offerto di evacuare 2 bambini e le loro madri – aveva commentato via Twitter la stessa Ong – l’accordo con il governo tedesco era tuttavia che le famiglie sarebbero state evacuate. Non faremo alcuna separazione familiare attiva!». L’Italia ribadisce per l’ennesima volta la questione dei “porti chiusi” ai migranti, tenendo fede alla propria linea politica. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ALAN KURDI VERSO LA GERMANIA?
I 64 migranti a bordo della Alan Kurdi dell’Ong tedesca Sea Eye sono diretti verso la Germania, poche minuti fa è giunta la precisazione di Matteo Salvini sul mancato sbarco di donne e bambini. E il ministro dell’Interno è finito nel mirino di Luca Casarini, protagonista della vicenda della nave Mare Jonio: «E’ l’ennesima violazione di ogni principio di umanità. Una vergogna assoluta. L’indignazione dovrebbe essere generale. Ricordo che c’è un bimbo di 11 mesi a bordo di quella nave oltre a donne e uomini. Persone che hanno subito l’orrore in Libia, che hanno bisogno e diritto di soccorso immediato», le sue parole a Adnkronos. L’ex No Global aggiunge: «Siamo arrivati a un punto tale… in spregio a qualsiasi principio dei diritti umani. Abbiamo passato mesi a sentire campagne di criminalizzazione delle Ong, a sentire che la Libia è un porto sicuro quando lì oggi c’è la guerra civile e non è sicura nemmeno per i libici». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SEA EYE: “DONNE CON BAMBINI SI RIFIUTANO DI SCENDERE”
Da ieri la nave della Ong Sea Eye, la “Alan Kurdi” con a bordo 64 migranti, era in attesa di conoscere il proprio destino, restando al largo di Lampedusa, appena fuori delle acque territoriali. Finalmente, come riferisce RaiNews nella giornata odierna è giunto il via libera allo sbarco di alcune persone. Si tratta del gruppo più vulnerabile dei migranti, in particolare di due bambini di 11 mesi e sei anni e delle rispettive mamme oltre che di una donna incinta. Una decisione presa anche in considerazione delle cattive condizioni meteorologiche. Secondo un accordo, dopo l’approdo a Lampedusa dovrebbero poi essere condotti in Germania. Eppure, il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini ha spiegato un retroscena: “Donne e bambini si rifiutano di scendere dalla nave. Non ci resta che augurare buon viaggio verso Berlino”. Lo stesso Salvini, all’ingresso di Palazzo Reale a Milano dove è in corso la visita della delegazione del Cio in occasione della candidatura di Milano-Cortina 2026, ha aggiunto un ulteriore commento sulla vicenda della Sea Eye: “Sono contento di aver coinvolto per la prima volta due ore fa un governo, quello tedesco, che si e’ fatto carico dell’ennesima nave, dell’ennesimo sbarco: quindi le acque territoriali sono difese”.
SEA EYE, LA POSIZIONE DELLA PROCURA
All’alba di oggi era stata segnalata una navigazione a zig zag della nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea Eye. L’imbarcazione era stata segnalata mentre procedeva avanti e indietro a distanza di 15 miglia da Lampedusa, in attesa di poter capire se ci sarebbe o meno stato l’ok allo sbarco. A tal fine, come riferisce l’AdnKronos, la procura di Agrigento stava valutando l’eventuale apertura di un fascicolo sul caso. Intanto è giunta nel pomeriggio la notizia dell’ok allo sbarco di due bambini e delle loro mamme, gli unici dei 64 migranti a bordo sebbene dal Viminale ci fosse stato il divieto di avvicinarsi alle acque territoriali e che con una circolare aveva definito “non inoffensivo” il transito della Alan Kurdi in acque italiane. In realtà, al momento non ci sarebbero elementi per aprire un fascicolo di inchiesta, secondo quanto trapelato dalla procura di Agrigento. RaiNews spiega che l’imbarcazione in questo momento si trova al di fuori dalle acque territoriali italiane e ci sono trattative fra il governo italiano e quello tedesco.