Arrivano le scuse da parte dei giudici di Torino nei confronti della famiglia di Stefano Leo, il ragazzo sgozzato al Murazzi da Said Mechaquat. Il presidente della Corte d’Appello torinese, Edoardo Barelli Innocenti, ha tenuto quest’oggi una conferenza stampa a corredo delle recenti notizie che raccontano di un intoppo burocratico che ha permesso al killer magrebino di rimanere in libertà nonostante avesse una condanna in carcere: «Come rappresentante dello Stato – le parole di un affranto Barelli – mi sento di chiedere scusa alla famiglia ma vorrei che si comprendesse che non c’è nessuna certezza che il 23 febbraio Said Mechaquat non dovesse essere in carcere. Anche in sede esecutiva ogni sei mesi ci sono 45 giorni di beneficio. E se anche l’imputato entra in carcere può avere misure alternative». Una questione puramente burocratica, visto che i cancellieri del tribunale di Torino avevano ricevuto l’input di prediligere le condanne più gravi, quelle dai tre anni in su, tralasciando le altre, e per Said la durata della reclusione era stata stabilita in un anno e 8 mesi: «Queste cose non devono succedere – ha aggiunto il presidente della Corte d’Appello – ma purtroppo è qualcosa è successo: un problema nell’esecuzione, la cui responsabilità non è dei magistrati. Il sistema è malato. Sono qui a dire che ce la metteremo tutta affinché non possa più accadere una cosa simile, anche se non posso nemmeno garantirlo». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



Ultime notizie, Tria “Rimborsi ok ma con regole”

Prova ad uscire dall’empasse il ministro dell’economia Giovanni Tria, e commentando la questione dei rimborsi ai truffati dalle banche, spiega: «Presenteremo le norme che abbiamo scritto lunedì – le parole a margine dell’Eurogruppo a Bucarest – sabato e domenica stiamo qui. Rimborsi? Vogliamo pagare tutti, quindi bisogna fare in modo che possano essere pagati nel più breve tempo possibile. I contrasti con Di Maio? Abbiamo detto semplicemente che vogliamo condividere il modo migliore per pagarli il prima possibile». La cosa importante, sottolinea il titolare del Tesoro, è che tutto venga fatto secondo le regole: «Saranno pagati tutti, il prima possibile – aggiunge e ribadisce – prima si chiude questa norma e prima verranno pagati. Non ci sono posizioni differenti, stiamo cercando la norma più adatta per pagare tutti. Ovviamente bisogna pagarli secondo le regole, perché altrimenti non si possono pagare». Sulla vicenda si è espresso anche il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, che ha invitato Tria a stare sereno: «Oggi è a Bucarest, le posso assicurare che si sta confrontando serenamente con i suoi omologhi». Il premier spiega che vi sono 1.5 miliardi di euro sbloccabili per risarcire i clienti delle banche: «Il problema – aggiunge facendo eco a Tria – è sbloccare 1,5 mld in un quadro regolatorio che ci impone cautela con i vincoli europei». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



Ultime notizie. Brexit, Tusk “Rinvio di 12 mesi” (5 aprile 2019)

Giorni febbrili per la Brexit e la Gran Bretagna. Dopo aver scongiurato il pericolo no-deal, l’uscita dall’Unione Europea senza accordo, si stanno cercando di stabilire i tempi di proroga. La Premier May punta ad un rinvio non oltre il prossimo 30 giugno, mentre il presidente del consiglio europeo, Donad Tusk, ha replicato in maniera un po’ spiazzante, spiegando: «Per la Brexit siamo pronti ad un rinvio flessibile di 12 mesi». L’idea dell’Ue è quella di concedere più tempo alla Gran Bretagna, di modo che la stessa possa ratificare l’accordo dello scorso novembre, cosa che fino ad ora non è ancora stata fatta. Il 30 giugno, come vorrebbe la May, è considerato un termine troppo ottimistico per arrivare all’ok al deal, di conseguenza sarebbe inutile una nuova votazione fra poche settimane. Tra l’altro in un anno tutto potrebbe succedere, e non sono da escludere nuove elezioni in quel di Londra, che potrebbero capovolgere completamente gli scenari. L’ultima data disponibile d’uscita per l’Ue sarebbe il 31 marzo 2020, praticamente un anno dopo l’originale scadenza, fissata al 30 marzo di quest’anno, pochi giorni fa. La May sta comunque provando a trovare un’intesa con il rivale laburista Corbyn, presentando un accordo per un’uscita “ordinata”, ma i tempi sono serrati (scadenza 12 aprile) il pessimismo regna sovrano. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



Ultime notizie, Sea Eye, nuovo braccio di ferro

Si profila un nuovo braccio di ferro tra le autorità italiane e l’Europa sulla questione migranti. La Alan Kurdi, nave appartenente ad un’organizzazione non governativa tedesca Sea Eye, si sta dirigendo verso il porto di Lampedusa. La nave aveva salvato 64 migranti di fronte alle coste libiche, a salvataggio avvenuto aveva fatto rotta alla volta di Malta richiedendo come porto “sicuro” quello di La Valletta. A causa del diniego delle autorità maltesi, la nave ha ultimamente fatto rotta verso Lampedusa chiedendo alla Guardia Costiera il permesso all’attracco. Immediata la risposta del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, con il leader del Carroccio che ha immediatamente chiesto alle autorità tedesche di interessarsi della situazione, stante la bandiera battuta dalla Alan Kurdi. Le condizioni meteo nel canale di Sicilia sono in peggioramento, con onde di due metri e vento teso.

Ultime notizie Rousseau, Garante della privacy multa la Casaleggio Associati

Al termine di un’istruttoria durata oltre due anni, il Garante della privacy ha multato la Casaleggio Associati perché con il suo sistema di e-voting, Rousseau, non garantisce la segretezza degli associati. La multa comminata è stata di 50.000 euro. Pesanti le risultanze derivanti dalle ispezioni con i rilievi emersi che mettono in dubbio la validità delle elezioni online. Per il garante la piattaforma non solo non garantisce la segretezza dei votanti, ma ha un sistema facilmente manipolabile dagli amministratori di sistema e tale manipolazione potrebbe non lasciare alcuna traccia. Rilevata anche la presenza di elenchi esterni alla piattaforma riportanti gli indirizzi e-mail e i numeri di telefono dei votanti. Casaleggio, appena saputo l’esito dell’istruttoria, ha dichiarato di aver preso i giusti provvedimenti.

Ultime notizie, scagionati i piloti della Ethiopian Airline

Non fu un errore umano a portare alla caduta del volo 302 della Ethiopian Airlines, dramma che causò 157 vittime. Gli investigatori hanno reso noto oggi infatti le prime risultanze dell’esame delle scatole nere: sono concordi nel confermare che lo schianto fu causato da un malfunzionamento del software di navigazione dell’aereo. Il report è stato confermato anche dalla la ministra dei Trasporti, Dagmawit Moges, che nella sua analisi ha scagionato completamente i piloti. Il volo cadde il 10 marzo scorso a pochi minuti dal decollo: dalle scatole nere si evince che il sistema anti stallo mise l’aereo in picchiata, inutile in tale contesto le disperate manovre del plota per riacquistare il controllo del mezzo. Dopo l’incidente tutti i Boeing 737 Max sono stati fermati dalle autorità aeree di tutto il mondo.

Ultime notizie, la ragazza stuprata alla stazione della Circumvesuviana mentì?

Il Tribunale del Riesame ha dato disposizioni per la scarcerazione anche dell’ultimo dei tre ragazzi indagati per il presunto stupro nella Circumvesuviana. Per i giudici quella sera non ci fu nessuna violenza, ma al limite avvenne un rapporto sessuale consensuale. Importanti alla fine della scarcerazione l’esame dei filmati delle telecamere di sorveglianza: da quest’ultime si evince come la donna uscì insieme ai suoi presunti aguzzini mantenendo un atteggiamento tranquillo e rilassato, atteggiamento che non fa pensare ad un episodio di elevata “traumaticità” come può essere uno stupro.