Acqua alta record a Venezia. Nella serata di ieri l’inondazione ha superato il metro di altezza nella splendida città lagunare, precisamente i 134 centimetri sopra il livello del mare. L’evento straordinario quanto drammatico si è registrato poco prima di mezzanotte, precisamente alle ore 23:40, dopo di che la laguna ha cominciato a scendere, assestandosi sui 129 centimetri, poi 120 centimetri e via discorrendo. Un evento più unico che raro visto che, come riferisce l’edizione online del quotidiano Repubblica, era dal 1934, da ben 85 anni, che non venivano toccate quelle quote d’acqua in quel di Venezia. Il record assoluto resta comunque quello del 1936, quando nell’aprile vennero toccati i 147 centimetri. Con l’inondazione di ieri, si calcola che circa il 50% del suolo di Venezia sia stato allagato, qualcosa di drammatico per qualsiasi altro paese al mondo, ma non per la laguna veneta, dove l’acqua alta è all’ordine del giorno, ed è considerata una sorta di “attrazione” della stessa città veneziana. I meteorologi lo avevano comunque previsto, e di conseguenza i cittadini si erano attrezzati a dovere per evitare conseguenza spiacevoli.
VENEZIA, ACQUA ALTA RECORD: 134 CM
A spiegare cos’abbia provocato questi forti temporali che hanno allagato la città del Veneto, e in generale l’intera regione, ci ha pensato la protezione civile: «una vasta circolazione ciclonica, con centro sulle isole britanniche, si estende verso il Mediterraneo centro occidentale e determina dapprima un intenso flusso di correnti meridionali, umide e a tratti instabili, e il transito di un sistema frontale». Non è andata meglio nel resto della regione, dove si è registrato un cielo molto nuvoloso o coperto, piogge sparse con qualche rara schiarita in pianura. Sulle montagne è invece tornata la neve, a partire dai 1300 metri di altezza, e anche Cortina d’Ampezzo è stata imbiancata con un lieve manto di due centimetri. Temporali previsti anche oggi su Venezia, con la situazione che dovrebbe migliorare leggermente nella giornata di domani, per poi lasciare spazio ad una nuova perturbazione già a partire da domenica.