L’inchiesta sullo stupro nella stazione della Circumvesuviana non è ancora chiusa, anzi la procura di Napoli potrebbe presentare ricorso in Cassazione contro il provvedimento del Riesame, che ha scarcerato i tre ragazzi accusati della violenza sessuale su una ragazza di Portici. Su cosa intendevano fare leva gli inquirenti, visto che la censura del Riesame è durissima e suona come una stroncatura alle loro valutazioni? L’inchiesta, coordinata dal pm Cristina Curatoli e dall’aggiunto Raffaello Falcone, riparte dai filmati, i documenti ottenuti dall’impianto di videosorveglianza. In un video si vede arrivare il gruppo di ragazzi: Alessandro Sbrescia con la ragazza verso un primo ascensore, mentre Raffaele Borrelli e Antonio Cozzolino restano fermi ad una ventina di passi di distanza. Questi ultimi hanno il cappellino con visiera, forse intuivano la presenza delle telecamere? Come riportato da Il Mattino, sembrano fare da “palo”, mentre Alessandro e la ragazza si accorgono che il primo ascensore è guasto e quindi tornano sui loro passi. Quando arrivano al varco del secondo ascensore, Alessandro tiene il braccio sinistro sulla spalla sinistra della 24enne, la cui andatura è incerta. Sembra tentennare, così come Alessandro sembra fare pressione sulla spalla della ragazza per indurla a seguirlo in ascensore. Una pressione lieve, ma fastidiosa a vedersi.



STUPRO CIRCUMVESUVIANA, EFERTO MEDICO CONFERMA VIOLENZA

La 24enne sostiene di aver accettato di fumare una sigaretta e di essere stata costretta a subire uno stupro di gruppo, invece i tre si difendono spiegando che il rapporto era consenziente. Passano otto minuti, in cui Alessandro dà il cambio agli altri due, mentre all’esterno passano decine di passeggeri. Per gli inquirenti è impossibile o inutile urlare: l’ascensore è isolato. Quando tutto finisce, Raffaele Borrelli e Antonio Cozzolino escono dall’ascensore con la ragazza e incontrano Alessandro Sbrescia. I tre si separano dalla ragazza, che prosegue verso le scale. Gli inquirenti scrivono che la scena è brutta e fa venire il vomito, come accade a uno dei tre ragazzi, ripreso nei suoi conati, prima di ridere per le tracce di sperma sui pantaloni. Uno degli elementi a favore della scarcerazione dei tre è la mancata documentazione dello stupro, che invece il referto medico sembra confermare. Lo ha mostrato Quarto Grado e si legge che «nel corso del colloquio si apre a frequenti reazioni di pianto in collegamento con le parti del racconto traumatico più duro». Inoltre, «si rileva una notevole capacità mnemonica, rappresentata dalla descrizione puntuale di dettagli». Nel contempo, «le relazioni sessuali con i tre individui non sono sempre limpide perché rientrano nella cosiddetta memoria traumatica che fornisce una sorta di scudo difensivo». Questi elementi raccolti dalla versione della vittima «accompagnati da vissuti coerenti di disperazione ed ansia, indicano la presenza di uno stato traumatico correlato allo specifico evento di violenza sessuale, deponendo per una totale assenza di consensualità da parte della ragazza».

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