Angela Lucanto era felice fino a 6 anni, quando suo padre viene accusato ingiustamente di molestie nei suoi confronti. La sua storia ha ispirato la fiction “L’amore strappato” in cui Sabrina Ferilli interpreta il ruolo di sua madre Raffaella, ma è stata ricostruita anche da Quarto Grado. Nel 1994 sulla sua famiglia si abbatte un’accusa pesantissima: una cuginetta 14enne fugge di casa e quando viene ritrovata accusa il fratello di averla abusata. È una ragazza fragile, sottoposta negli anni a ricoveri in reparti ospedalieri di salute mentale. Le visite ginecologiche escludono che abbia avuto rapporti sessuali, ma davanti ai magistrati ripete le sue accuse e le estende anche ai genitori e allo zio Salvatore, reo di non averle creduto. Viene definito “il più cattivo e il più violento di tutti”. La ragazzina sostiene che Salvatore abbia abusato pure dei suoi figli. L’uomo si difende disperatamente, sostenuto dalla moglie, ma la ritrattazione della Angela Lragazza non ferma la macchina giudiziaria. Nel 1995 l’intera famiglia di Angela Lucanto viene sottoposta ad un lunga serie di visite. Al quinto incontro la bambina disegna la figura di un fantasma stilizzato, detto “pisello”. Per la psicologa è un simbolo fallico. Il 24 novembre di quell’anno Angela viene prelevata dalla classe e collocata in una struttura protetta.

ANGELA LUCANTO: “MI DISSERO CHE ERO STATA ABBANDONATA”

«A me è stato detto che ero stata abbandonata, quindi ho creduto a questo. Avevo deciso che a 18 anni sarei tornata a casa mia», ha raccontato Angela Lucanto a Quarto Grado. Ma l’odissea è lunga e lei passa le giornate in istituto. «La vita negli orfanotrofi era difficile, non venivi trattato da bambino. Non ricevevi attenzioni». Il 26 gennaio 1996 il padre viene arrestato, un anno dopo arriva la condanna a 13 anni di carcere. La donna non cede, si incatena in pubblico, ma Angela viene spostata in un altro istituto. Passano mesi e anni: in appello viene assolto con formula pena. Dopo due anni, quattro mesi e due giorni di ingiusta detenzione viene scarcerato, ma Angela viene data prima in affido e poi in adozione. «Mi è stato solo detto che mio padre era in carcere, ma era stato appena scarcerato». La madre non si arrende e nel luglio del 2005 la ritrova. Il fratello allora le scrive una lettera. «Penso sia tuo diritto sapere cosa è successo veramente e decidere cosa fare della tua vita». Angela Lucanto chiede al tribunale di poter tornare con la sua famiglia e ci riesce un anno dopo.