Con un titolo e una pagina intera sui principali italiani, questa mattina la famiglia di Vincenzo Mancini ha dato il suo commosso addio al patron di Cisalfa morto a soli 64 anni per un malore improvviso di queste ultime settimane. «Pensavamo tu fossi invincibile. Lo eri nell’amore per la famiglia e per il lavoro. Ci hai lasciato troppo presto», così hanno scritto i familiari e insieme a loro tutti i dipendenti del marchio Cisalfa Sport, tra i leader del settore dei negozi di rivendita sportivi in Italia. Aveva cominciato tutto nel 1971 montando addirittura gli attacchi degli sci nel retrobottega di un amico in un negozio di Tivoli, con sole 250 lire al paio come compenso. Ecco, nel 2017 il gruppo Cisalfa ha chiuso il fatturato con oltre 350 milioni di euro e un utile netto di più di 10 milioni: certo, non è sempre stato rosa e fiori l’andamento dell’azienda che comprende anche Intersport, Italia, Falis 2014 e Immagine Quattro. Negli anni il “progetto” Cisalfa fondato direttamente da Mancini e famiglia, prese il largo e sfidò gli altri giganti Decathlon e Longoni Sport: oltre a distribuire marchi sportivi iper famosi come Nike, Adidas, New Balance, North Face e Puma, il gruppo italiano fondato da Vincenzo Mancini produce in licenza per firme importanti come Fila e Arena ma anche marchi Ellesse e Mistral «il cui costo contenuto e qualità di fabbricazione li presenta come una valida alternativa a marchi più prestigiosi», riporta Fanpage.
L’ADDIO A VINCENZO MANCINI SUI GIORNALI
Nel 2006 Vincenzo Mancini cedette il suo marchio nel periodo di forte difficoltà economica salvo poi tornare indietro sui suoi passi quando lo store nel 2011, in piena crisi economica, navigava in pessime acque. Anni di sacrifici e rilanci imprenditoriali hanno però portato frutto e oggi il Gruppo Cisalfa si è reinventato riuscendo a competere con altri colossi non solo italiani, ridiventando punto di riferimento i tanti clienti consumatori. Non ha tagliato posti di lavoro, ha rilanciato gli affari e ha puntato sull’e-commerce: non solo la famiglia voleva bene a Vincenzo Mancini ma l’intera filiera in azienda per l’imprenditore che dal nulla è riuscito a creare un must. Lascia moglie e due figli che oggi, assieme ai 2500 dipendenti, ha dato notizia sulle pagine dei quotidiani con un gigantesco “Ciao Vincenzo”: il funerale sarà celebrato proprio oggi alle 15 nella chiesa di San Francesco a Tivoli, città in cui abitava l’imprenditore e da dove diede inizio a tutto.