Nell’odierna puntata de La Vita in Diretta, i riflettori del programma pomeridiano di Rai 1 si sono accesi sul doloroso caso di cronaca di Alghero, dove il 18enne Alberto Melone è stato ucciso dal suo amico, Lukas Saba, al termine di quello che sembra essere stato un tragico incidente o un gioco pericoloso finito male. La dinamica dei fatti è stata chiarita e in attesa dei funerali i genitori della vittima hanno spiegato di non credere all’ipotesi di un omicidio volontario, dato che i due ragazzi erano amici: tuttavia c’è da capire ancora se Lukas sapesse che la pistola sottratta al padre, una calibro .22, fosse carica o no come poi ha spiegato e cosa sia successo in quella casa assieme ad altri amici che poi, quando il ragazzo ha chiamato i soccorsi, sono andati via perché spaventati. E nel collegamento in diretta con lo studio la signora Marella, mamma di Alberto, era al fianco della madre di Lukas, una donna che ora teme per la sua incolumità dato che solo tre anni fa ha perso l’altro figlio suicida. “So cosa prova la signora e deve essere forte” ha detto la mamma del ragazzo che ora si trova nella casa circondariale di Sassari e alla domanda se ritenga sia giusto che Lukas sia stato preso in custodia dalle forze dell’ordine ha candidamente detto che “deve realizzare cosa ha fatto, è giusto che ora sia in carcere”. (agg. di R. G. Flore)



L’UCCISIONE DI ALBERTO MELONE AD ALGHERO

Alberto Melone, il 18enne ucciso da Alghero dall’amico Lukas Saba al termine di quello che sembra essere stato un gioco conclusosi tragicamente. E dopo che i genitori del ragazzo hanno preso le sue difese, ribadendo che Lukas non è un assassino e ricordando anche il forte legame di amicizia che legava i due adolescenti, nelle ultime ore a parlare sono stati Antonello Melone, padre di Alberto, e sua moglie Marella: “Al momento è troppo presto per il perdono, io avevo solo lui e adesso non c’è più” ha raccontato la madre, attorno alla quale adesso si è stretta l’intera comunità del centro sardo in attesa che vengano celebrati i funerali del 18enne che dovrebbero essere celebrati giovedì prossimo. “Provo tanta pena per Lukas perché così si è rovinato la vita con le sue stesse mani” ha continuato la madre che, nonostante il dolore, mostra di non covare odio e ha voluto ringraziare le persone che negli ultimi giorni sono stati a trovarli a casa loro.



LA DINAMICA: UN TRAGICO INCIDENTE?

A proposito di chi ha parlato in questo caso di bullismo e del classico branco, la madre di Alberto Melone ha detto la sua, spiegando che gli amici del figlio “sono tutti bravi ragazzi, anche se io li vedo fragili e io stessa li vedevo come figli: poi è successo quello che è successo…”. A tal proposito, intanto sono emerse delle piccole novità in relazione a quella che è stata la dinamica del tragico incidente e che ha visto i suoi amici, sotto shock, provare a dare vita a una messa in scena per far sembrare che ad Alberto avesse sparato a bruciapelo uno sconosciuto. La pistola del 19enne Lukas Saba, come si è scoperto, apparteneva al padre: il giovane è stato sentito dal gip di Sassari nel corso dell’interrogatorio di garanzia (per adesso resterà in carcere) e pare che abbia puntato l’arma contro “Albertino” senza aver verificato se fosse o meno carica, centrando così il 18enne al collo e uccidendolo.

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